Si è già detto e scritto molto in vista della votazione consultiva sull’aggregazione delle Tre Terre di Pedemonte del 25 settembre, ma ci tengo ad esprimere ancora qualche pensiero al riguardo. Da sette anni sono Sindaco di Cavigliano, bel comune, dalle risorse limitate (e quindi beneficiario di un importante contributo di livellamento) ma che ha sempre operato in modo oculato, corretto e tempestivo per fare fronte ai bisogni dei cittadini. Si percepisce così un buon grado di soddisfazione da parte della popolazione, malgrado un moltiplicatore al 100 per cento e tasse causali adeguate. La discussione politica è rispettosa dell’opinione altrui, di rado non abbiamo saputo raggiungere soluzioni largamente condivise. Malgrado questi fattori positivi, dall’interno delle istituzioni ci si rende conto che i problemi da affrontare sono sempre più di livello regionale: valutare l’opportunità del Parco nazionale, stipulare accordi con un Comune polo per i servizi di polizia, prendere posizione sul programma di agglomerato del Locarnese, la gestione del traffico, mettere in atto i concetti della nuova politica regionale, eccetera. Tutto questo richiede, per essere credibili, che le Tre Terre si esprimano con una voce sola, che soltanto con l’aggregazione potremo avere. Inoltre una struttura del personale ridotta all’osso mostra i suoi limiti: una squadra di operai comunali potrebbe affrontare in modo meno faticoso certi tipi di lavori rispetto a singoli operai, una squadra di collaboratori in cancelleria potrebbe ripartirsi i compiti, invece che dedicare il tempo a ripetere le stesse cose tre volte, rischiando un eccessivo carico di lavoro e l’allungamento dei tempi operativi. Queste alcune delle ragioni per le quali anch’ io, pur molto affezionato a Cavigliano, sostengo l’aggregazione!
I contrari portano motivazioni “di pancia”, oppure finanziarie, oppure di eccessivo centralismo da parte di Verscio.
Le motivazioni “di pancia” sono ad esempio emerse in occasione della serata indetta dal Municipio di Tegna il 12 settembre: nel ventunesimo secolo vi sono ancora persone (non solo a Tegna) che vedono nei villaggi vicini degli avversari, alla cui presunta brama di potere occorre opporsi. Mi sembra un po’ triste. Ma ancor peggio è che, invece di ammettere serenamente la loro opposizione di principio (che capisco ma non condivido), cerchino di vestire quest’ opposizione con presunte argomentazioni razionali ingannevoli per chi è ancora indeciso su come votare (ad esempio affermando a vanvera che si manipolano le cifre, o denigrando il lavoro della commissione di studio e le autorità cantonali, o mostrando un’improvvisa voglia di collaborare su temi puntuali, quando dal 2008 la collaborazione è totalmente inesistente, o affermare mentendo che con l’aggregazione la nuova scuola di Tegna non verrà più costruita, ecc. ).
A livello finanziario si rimprovera il Cantone di non averci aiutati a sufficienza. Ogni franco in più sarebbe stato certo benvenuto, ma visto che i presupposti iniziali erano per un contributo pari a 0.(siccome i tre Comuni non sono disastrati e dunque non inclusi nel credito quadro cantonale di 120 milioni), l’aiuto di 2,8 milioni strappato dalla commissione di studio è dignitoso. Senza aggregazione non ci giungerebbe nessun aiuto, e così ad esempio neppure un’opera fondamentale e tanto necessaria per la regione come la palestra multiuso potrebbe mai vedere la luce.
Con il no tegnese al progetto del 2002 abbiamo rinunciato a 3,2 milioni di aiuti, e dal 2003 al 2008 Tegna ha versato nel fondo di perequazione intercomunale oltre 1 milione di franchi: in poche parole quasi 4,5 milioni buttati al vento, spesi altrove in Ticino invece che nella nostra regione. Vogliamo rifare gli stessi errori? Mi auguro di no, proprio ora che inchieste ufficiali indicano che i cittadini dei molti Comuni “fusionati” negli ultimi 10 anni in Ticino si dicono largamente soddisfatti del loro nuovo Comune.
Tegna ha oggettivamente un gettito fiscale superiore e un moltiplicatore inferiore a quello dei vicini, mentre Cavigliano e Verscio hanno una situazione migliore dal profilo del debito pubblico e del livello degli ammortamenti, già adeguati alle esigenze legali 2014-2018. Dunque anche i parametri finanziari non sono sbilanciati in modo unilaterale a favore di un singolo Comune (tant’è che pure il sindaco di Tegna ipotizza in un tasso di almeno l’85 per cento il moltiplicatore corretto per Tegna nei prossimi anni, quindi vicino al 90 per cento proposto dalla commissione di studio per il nuovo Comune).
La centralità di Verscio (Comune che porta in dote a Tre Terre la sua brillante sede universitaria Supsi in ambito artistico: non dimentichiamolo!) è evidente almeno dal profilo geografico, per cui la maggiore presenza di servizi amministrativi sul suo territorio non deve scandalizzare. Alcuni anni fa la città di Locarno ha spostato la sede di pompieri, polizia e ufficio tecnico in zona Fevi. Rispetto alle vecchie sedi, era forse una distanza maggiore di quella che separa Verscio da Cavigliano o Tegna: eppure non c’è stata la fine del mondo! Inoltre nel nostro caso resteranno degli sportelli di prossimità a favore degli utenti con difficoltà di spostamento.
Insomma, guardiamo avanti senza paura: Tre Terre sarà certamente un bel Comune residenziale, vivo e dinamico, con tante famiglie e tanti giovani, che per fortuna non si fermano già più da tempo ai confini degli attuali Comuni.
La Regione Ticino, 19 settembre 2011
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