Perché è opportuno, interessante, vantaggioso realizzare finalmente l'aggregazione delle Tre Terre? Perché, come ben evidenziato dal volantino della Commissione di studio e dal gruppo di sostegno «Tre Terre: l'unione fa la forza», solo con un Comune più grande - e quindi più forte - sarà possibile migliorare il servizio pubblico e realizzare progetti finora sempre rimandati a tempi migliori, come un centro sportivo con palestra, una struttura per le attività giovanili, un asilo nido e altro ancora. Obiettivo di un'aggregazione - quindi anche di questa - non è invece quello di ottenere milioni dallo Stato per diventare più ricchi e concedersi un moltiplicatore politico più basso.
Nel corso della mia attività parlamentare, come membro della Commissione aggregazioni, ho potuto constatare che le opposizioni, quasi sempre, giungevano dal Comune apparentemente più benestante: cioè quello con un moltiplicatore inferiore: un segnale di egoismo e di attaccamento a privilegi chiaramente in contraddizione con gli ideali di solidarietà regionale e di perseguimento del bene collettivo. Ridurre il moltiplicatore non significa altro che praticare uno sgravio fiscale che va in sostanza a favore dei ceti più abbienti e delle persone giuridiche, innescando un'insana concorrenza fiscale tra Comuni. E allora, le operazioni sul moltiplicatore sono usate ad arte per indurre l'elettorato ad opporsi a un'aggregazione in occasione delle votazioni consultive. Purtroppo, il richiamo di queste sirene viene ascoltato non solo da chi ci guadagna biglietti da mille, ma anche da cittadini che con lo sgravio risparmiano pochi franchi (e magari neppure quelli). Il municipio di Tegna in queste operazioni è maestro: già in vista della precedente votazione, nel 2002, aveva portato il moltiplicatore politico al 65%, per poi risalire a valori più adeguati alla realtà negli anni seguenti. Ora, nonostante un debito pubblico elevato, ripropone un 75%, con il chiaro scopo di indurre gli elettori a rifiutare per la seconda volta il progetto di aggregazione delle nostre Tre Terre.
Sembra di essere tornati indietro al 2002, quando gli oppositori - oltre ad accusare il progetto di «versciocentrismo» - lamentavano lo scarso aiuto statale, facevano gran vanto della loro ricchezza (vera o presunta) e promettevano la sollecita edificazione della nuova scuola. Constato che 9 anni dopo gli allievi di Tegna sono sempre confinati nei prefabbricati, mentre sono convinto che se allora fosse stata realizzata l'aggregazione, la scuola di Tegna sarebbe già una bella realtà.
Ora, purtroppo, anche i toni sono degenerati: in occasione dell'ultima serata pubblica sull'aggregazione delle Tre Terre - tenutasi a Verscio il 15 settembre con la presenza dei consiglieri di Stato Norman Gobbi e Manuele Bertoli - un autorevole consigliere comunale di Tegna, si è scatenato in una sequela di invettive rivolte in modo particolare ai funzionari della sezione Enti locali, che hanno condotto la trattativa con i Comuni e la Commissione di studio. Parole pesanti e toni arroganti, che hanno lasciato allibita buona parte dei presenti (e peccato che il consigliere di Stato Gobbi non abbia voluto spendere due parole a sostegno dei suoi collaboratori).Il nervosismo dimostrato da certi oppositori, in conclusione, dimostra che le buone ragioni a sostegno dell'aggregazione stiano raccogliendo nuovi favori su tutto il territorio: mi auguro quindi che sia finalmente la volta buona e che domenica prossima possa uscire dalle urne un verdetto positivo per il nuovo Comune delle Tre Terre, così da poter guardare avanti con rinnovata fiducia. FRANCESCO «CICK» CAVALLI, granconsigliere ed ex municipale Verscio
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