martedì 20 settembre 2011

TRE TERRE , LA NOSTRA OCCASIONE PER VOLTARE PAGINA

Perché è opportuno, interes­sante, vantaggioso realizza­re finalmente l'aggregazione delle Tre Terre? Perché, come ben evidenziato dal volantino della Commissione di studio e dal gruppo di sostegno «Tre Terre: l'unione fa la forza», solo con un Comune più gran­de - e quindi più forte - sarà possibi­le migliorare il servizio pubblico e rea­lizzare progetti finora sempre riman­dati a tempi migliori, come un centro sportivo con palestra, una struttura per le attività giovanili, un asilo nido e altro ancora. Obiettivo di un'aggre­gazione - quindi anche di questa - non è invece quello di ottenere milio­ni dallo Stato per diventare più ricchi e concedersi un moltiplicatore politi­co più basso.
Nel corso della mia attività parlamen­tare, come membro della Commissio­ne aggregazioni, ho potuto constata­re che le opposizioni, quasi sempre, giungevano dal Comune apparente­mente più benestante: cioè quello con un moltiplicatore inferiore: un segna­le di egoismo e di attaccamento a pri­vilegi chiaramente in contraddizione con gli ideali di solidarietà regionale e di perseguimento del bene collettivo. Ridurre il moltiplicatore non significa altro che praticare uno sgravio fisca­le che va in sostanza a favore dei ceti più abbienti e delle persone giuridi­che, innescando un'insana concorren­za fiscale tra Comuni. E allora, le ope­razioni sul moltiplicatore sono usate ad arte per indurre l'elettorato ad op­porsi a un'aggregazione in occasione delle votazioni consultive. Purtroppo, il richiamo di queste sirene viene ascol­tato non solo da chi ci guadagna bi­glietti da mille, ma anche da cittadi­ni che con lo sgravio risparmiano po­chi franchi (e magari neppure quelli). Il municipio di Tegna in queste ope­razioni è maestro: già in vista della precedente votazione, nel 2002, aveva portato il moltiplicatore politico al 65%, per poi risalire a valori più ade­guati alla realtà negli anni seguenti. Ora, nonostante un debito pubblico elevato, ripropone un 75%, con il chia­ro scopo di indurre gli elettori a rifiu­tare per la seconda volta il progetto di aggregazione delle nostre Tre Terre.
Sembra di essere tornati indietro al 2002, quando gli oppositori - oltre ad accusare il progetto di «versciocentri­smo» - lamentavano lo scarso aiuto statale, facevano gran vanto della lo­ro ricchezza (vera o presunta) e pro­mettevano la sollecita edificazione del­la nuova scuola. Constato che 9 anni dopo gli allievi di Tegna sono sempre confinati nei prefabbricati, mentre so­no convinto che se allora fosse stata realizzata l'aggregazione, la scuola di Tegna sarebbe già una bella realtà.
Ora, purtroppo, anche i toni sono de­generati: in occasione dell'ultima se­rata pubblica sull'aggregazione delle Tre Terre - tenutasi a Verscio il 15 set­tembre con la presenza dei consiglie­ri di Stato Norman Gobbi e Manuele Bertoli - un autorevole consigliere co­munale di Tegna, si è scatenato in una sequela di invettive rivolte in modo particolare ai funzionari della sezio­ne Enti locali, che hanno condotto la trattativa con i Comuni e la Commis­sione di studio. Parole pesanti e toni arroganti, che hanno lasciato allibita buona parte dei presenti (e peccato che il consigliere di Stato Gobbi non ab­bia voluto spendere due parole a so­stegno dei suoi collaboratori).Il nervosismo dimostrato da certi op­positori, in conclusione, dimostra che le buone ragioni a sostegno dell'aggre­gazione stiano raccogliendo nuovi fa­vori su tutto il territorio: mi auguro quindi che sia finalmente la volta buo­na e che domenica prossima possa uscire dalle urne un verdetto positivo per il nuovo Comune delle Tre Terre, così da poter guardare avanti con rin­novata fiducia.

FRANCESCO «CICK» CAVALLI, granconsigliere ed ex municipale Verscio

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