venerdì 16 settembre 2011

La Regione Ticino - 16 settembre 2011

Pedemonte, una ‘voce sopra le parti’

Aggregazione, il Gruppo apolitico di chiarezza dice di no

D.L.

Nella nebulosa dei favorevoli e contrari all’aggregazione nelle Terre di Pedemonte spunta una nuova voce: quella del finora sconosciuto e non meglio precisato “Gruppo apolitico di chiarezza” che, da Verscio, fa sentire il suo canto “sopra le parti”. Unica persona di riferimento menzionata nella circolare distribuita ieri nelle Tre Terre è il professor Claudio Beretta.

Nel testo con le motivazioni che inducono al “no” alla fusione, il Gruppo si applica a correggere al ribasso i capisaldi degli aggregazionisti. Con stoccate rivolte anche a Cantone, Municipio di Verscio e Commissione di studio.

La prima pedina piazzata riguarda il “Dio soldo” e i progetti prioritari. I due milioni promessi dal Cantone sono pochi spiccioli per cullare grandi sogni. Inoltre – sostengono i firmatari – le opportunità finanziarie reali a seguito dell’unione amministrativa andranno solo ed esclusivamente a beneficio di Verscio, che oltretutto indebiterà il nuovo ente con 7,5 milioni.

Secondo aspetto: gli impiegati comunali. La commissione per l’ aggregazione – sempre stando a quanto riportato nella circolare – sostiene che tutti gli attuali troveranno impiego nel nuovo ente; quindi non vi sarà alcun risparmio. Meglio dunque mantenere le cose come stanno, così da garantire una maggiore vicinanza tra personale e cittadino.

Fa saltare sulle barricate il Gruppo apolitico di chiarezza l’ammontare dell’aiuto statale. « Esiste una assoluta disparità di trattamento rispetto ad altri progetti aggregativi ». Vengono citati il caso di Lugano-Val Colla (47 milioni di franchi) e Avegno-Gordevio, che han beneficiato di 10 milioni. Infine anche sul moltiplicatore d’imposta, vero cruccio di questa lotta serrata tra favorevoli e contrari all’unione di Tegna, Verscio e Cavigliano, c’è da ridire. « Qualsivoglia investimento andrà ad aumentare, inesorabilmente, il moltiplicatore d’imposta che, in poco tempo, si stabilizzerà definitivamente e senza remore al 100 percento».

Conclusione categorica: « Per tutte queste ragioni, oggettive, reali, senza meri fini politici, nel pieno rispetto delle identità e realtà dei nostri Comuni, invitiamo la popolazione ad esprimere un “no” deciso a un’aggregazione nefasta, inopportuna, irresponsabile e dannosa per i cittadini dei tre villaggi ».

Critiche – pesanti – formulate dal professor Claudio Beretta all’indirizzo degli amministratori di Verscio, del Cantone e della Commissione di studio (copia di una lettera aperta inviata al Consiglio di Stato e ai Municipi dei tre Comuni) caratterizzano la seconda faccia del volantino.

La battaglia di convincimento degli elettori è in pieno svolgimento. Prossimamente le nuove puntate?

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