Il peso del denaro
Cavigliano, primo serrato confronto sul tema dell’aggregazione
D.L.I cittadini di Cavigliano, stando agli umori della sala, di principio sembrano d’accordo con l’idea di aggregarsi. Ma sull’ipotesi di accorpare i Comuni di Cavigliano, Verscio e Tegna c’è anche chi rompe questo schema. Com’è il caso dei municipali di Tegna, che se la prendono coi pochi soldini versati dal Cantone. Troppo pochi i due milioni per permettere di sognare in grande.
Mercoledì, nella sala comunale, è andata in scena la prima delle 4 serate ufficiali di presentazione del progetto in consultazione popolare il prossimo 25 settembre. Autorità municipali locali, rappresentante del Dipartimento istituzioni e membri della Commissione di studio per l’aggregazione hanno invitato la sala a ragionare su quanto sia davvero opportuno e funzionale unire le forze. Corrado Bianda (Enti locali) ha ricordato il punto di vista del Cantone sul cantiere “aggregazioni”, insistendo sul fatto che le decisioni non devono essere prese di pancia ma con cognizione di causa e senza pregiudizi. Ha pure messo in guardia i presenti sui rischi di una bocciatura del progetto: « Se esce un ‘no’ dalle urne, la porta arrischia di essere chiusa per lungo tempo ».
L’invito a cominciare a ragionare su un nuovo assetto organizzativo è giunto dal sindaco di Cavigliano (brillante la sua presentazione, ndr .) : « Ci sono realtà che hanno una logica che porta alla fusione. La nostra, per certi versi, è una delle più scontate perché geograficamente e demograficamente i nostri tre paesi sono simili – ha esordito Fabrizio Garbani Nerini –. I problemi che dobbiamo affrontare e le competenze sono sempre più di tipo regionale, solo uniti saremo in grado di far sentire la nostra voce. Nessuno di noi, inoltre, preso singolarmente, è in grado di realizzare uno solo dei progetti auspicati nello studio ». Quanto all’aspetto del futuro Comune unico di Tre Terre (nome che, in sala, ha fatto sorgere qualche piccola perplessità) ha spiegato: « Resterà una realtà a misura d’uomo, un villaggio di 2.600 anime con prerogative e peculiarità intatte ma con più autorevolezza ». Applausi scroscianti per lui. Danilo Ceroni, membro della Commissione di studio, ha radiografato, dal punto di vista economico, il quadro attuale e gli scenari futuri. La discussione ha cambiato il passo quando è stato dato spazio agli interventi del pubblico. Romano Maggetti ha esortato i tre Comuni a mettersi assieme, valorizzando le rispettive qualità (il decisionismo di Verscio, la precisione e correttezza di Cavigliano e la sensibilità sociale di Tegna). Il granconsigliere Cick Cavalli ha indicato nel servizio pubblico, nelle pari opportunità e nelle infrastrutture per la cittadinanza le ricchezze del futuro ente. Il primo cittadino di Tegna, Marco Peter, ha definito non rappresentativo della volontà dei cittadini l’attuale Esecutivo di Tegna, ricordando come la maggioranza del Legislativo si sia espressa per la fusione. Sul fronte opposto, a picconate Omar Balli, sindaco di Tegna, ha cercato di sgretolare le speranze di chi crede che, con gli aiuti del Cantone, si possano portare a compimento innumerevoli progetti. Un attacco diretto al Governo, accusato di favorire altri processi aggregativi a scapito del Pedemonte. Immediata la replica di Corrado Bianda, che senza tanti giri di parole ha spiegato che questi due milioni (più incentivi sotto altre forme) non erano nemmeno stati previsti, dal momento che la fusione nel Pedemonte non rientra nei progetti che beneficiano del credito complessivo di 120 milioni. Per la serie, prendeteveli in fretta e zitti. « La vostra rabbia contro il Cantone – ha osservato Garbani Nerini – non vi deve allontanare da noi! La fusione noi la facciamo per il nostro interesse, non per quello di Bellinzona. Il chiudersi a riccio non si giustifica. Al contrario, dovremo darci una mano ». Ulteriore ondata di applausi. Finale assai arroventato: Omar Balli è tornato a suonare il tam tam delle “pie illusioni”, concetto ripetuto all’inverosimile, tanto da mandare su tutte le furie alcuni presenti. Il suo collega di Municipio Sergio Ferrari ha invece parlato di una « progettualità che non può esserci. Senza soldi partiamo zoppi! ».
Ma di denaro, anche a Tegna, a detta di Antonio Monaco, della Commissione di studio, non ce n’è: con quattro cifre messe lì con gran dimestichezza ha distrutto il forziere dei “cugini”. Come dire o vi unite, o finirete presto sul lastrico.
Il vil denaro resta comunque, una volta ancora, una delle cause di pregiudizio nei confronti del matrimonio a tre.
Cavigliano confida nel sì, ancora dubbi da parte tegnese
■ Secondo un noto proverbio per fare un matrimonio bisogna essere in due. Poco confutabile in un contesto puramente legale e coniugale. Piuttosto discutibile, in senso positivo s'intende, se il riferimento è il prossimo 25 settembre, giorno in cui le popolazioni di Tegna, Verscio e Cavigliano saranno chiamate a votare in merito al progetto di aggregazione delle Tre Terre o, in altre parole, a confermare che l'affare - o meglio, l' opportunità - non può essere tale se non stipulata a tre. Ipotesi che gli addetti ai lavori, in primis il gruppo di sostegno «L'Unione fa la forza», si augurano entri nella testa e nel cuore dei cittadini di tutte e tre le località che decideranno le sorti della nuova entità comunale. Nella testa, pensando al maggiore peso politico, autonomia e potere decisionale che deriverebbero da un esito positivo delle votazioni. Nel cuore, se davvero si ha a cuore (il gioco di parole è d'obbligo) il potenziale benessere socio-economico a vantaggio della comunità locale. Sembrano queste, perlomeno, le aspettative raccolte durante la prima serata informativa sul processo di fusione, tenutasi mercoledì a Cavigliano.
Ticino da riorganizzare
L'incontro, prima di procedere col punto di vista dei diretti interessati, è stato comunque introdotto da una panoramica cantonale. Se un processo di aggregazione avviene soprattutto nell'interesse della popolazione residente - coi relativi benefici - sono altresì pertinenti le motivazioni fornite da parte delConsiglio di stato. Come sottolineato da Corrado Bianda della Sezione enti locali, le diverse fusioni avvenute negli scorsi anni su suolo cantonale sono parte fondamentale dell'importante riorganizzazione istituzionale in corso, comprendente una massiccia riduzione del numero di comuni. Passare quindi dalle 247 entità del 1994 - troppe per una popolazione di 350 mila abitanti - a un potenziale centinaio consentirebbe alle autorità l'istituzione di comuni finanziariamente sani, da mantenere tali nel corso del tempo dandogli maggiore autonomia e capacità contrattuali. Per la cronaca l'attuale situazione vede 157 unità, 90 in meno rispetto al 1994.
Ultima occasione
La conclusione di Bianda è perentoria: se stavolta il progetto non passasse, come accadde nel 2002 causa rinuncia della popolazione di Tegna, di occasioni per riproporlo, ridiscuterlo e rimetterlo in votazione non vi saranno più. Nello stesso tempo, però, è stato ricordato che proprio per la sua importanza la decisione va pur presa con criterio e coscienza, soppesando tutti i fattori del caso.
Qui Cavigliano
Ricollegandosi al discorso precedente è poi toccato a Cavigliano (in cui, nel 2002, la votazione passò sul filo del rasoio) sintetizzare le ragioni per portare i cittadini verso il «sì». Un'unione, questa, che avverrebbe fra tre realtà contigue oltre che simili, un'unione nella loro specificità e che, secondo il sindaco
Fabrizio Garbani Nerini , è una delle più scontate in Ticino perché l'importante riassestamento a livello di Municipio e Consiglio comunale porterebbe maggiori efficacia ed efficienza nel risolvere le problematiche comuni alle località coinvolte. Tra esse, notevoli passi si farebbero verso una miglior stabilità finanziaria che consentirebbe, di conseguenza, miglior progettualità. Citati a tal proposito, tra gli altri, i piani per la nuova scuola a Tegna, per la palestra, per la ristrutturazione del centro amministrativo di Verscio e per l'adeguato completamento della pista ciclabile lungo la Melezza.
La parola al pubblico
Nonostante un clima favorevole alla fusione alcuni rappresentanti del comune di Tegna non hanno esitato a sollevare qualche dubbio, soprattutto sul comportamento del Cantone che, a detta del sindaco Omar Balli , ha deciso la cifra del contributo ben prima di consultare il rapporto definitivo della commissione. A tal riguardo i 2 milioni basterebbero per la realizzazione di ben pochi progetti rispetto a quelli in lista. Non è mancato un piccolo scontro verbale con l'omologo caviglianese, che ha accusato il collega di eccessiva ridondanza dopo l'ennesima critica alle autorità.
Ieri sera è stata la volta di Verscio e martedì 6 settembre toccherà a Tegna, mentre il 10 settembre, sempre a Tegna, parte la simbolica biciclettata.
IVAN SUGAR
Nessun commento:
Posta un commento