mercoledì 6 giugno 2012

Corriere del Ticino: 6 giugno 2012

Pedemonte Nuovo nome, i sindaci in disaccordo
Pareri contrastanti dopo la decisione del Gran Consiglio


 Alla fine, ha vinto l’ultimo arrivato. Il Gran Consiglio ha infatti stabilito ( vedi a pagina 9 ) che il Comune de­stinato a rimpiazzare Tegna, Verscio e Cavigliano – la cui nascita è stata so­stenuta con voce unanime dal plenum – si chiamerà Terre di Pedemonte. Ciò, nonostante la popolazione avesse vo­tato – nel settembre dello scorso an­no – sul progetto denominato Tre Ter­re. È quindi rimasto lettera morta l’emendamento del granconsigliere verscese Francesco «Cick» Cavalli (PS) – proponente il ritorno al nome a suo tempo concordato dalla Commissio­ne di aggregazione –, che pure sotto­lineava la posta in gioco. «Questa ag­gregazione ha vissuto un iter molto difficile e la situazione è tuttora deli­cata », ha affermato Cavalli: «non pos­siamo escludere che un cambiamen­to del nome possa provocare ulterio­ri ritardi nell'entrata in funzione del nuovo Comune, prevista nell'aprile del 2013 con le prime elezioni politi­che ». Subito dopo la votazione parla­mentare, abbiamo così voluto inter­pellare i tre sindaci.
Tegna: «La soluzione migliore»

«Sono felice per il voto unanime e an­che per la denominazione prescelta, che permetterà al nuovo Comune una migliore identificazione storica e geo­grafica », ha commentato il sindaco di Tegna Omar Balli: «Sarebbe stato un vero peccato sacrificare il retaggio sto­rico legato al nome delle Terre di Pe­demonte a fronte del timore di un pos­sibile ricorso, il cui esito sarebbe sta­to
 con ogni probabilità negativo». Doppia soddisfazione, quindi, che per Tegna diventa tripla poiché «proprio ieri il Municipio ha licenziato vari messaggi, tra i quali le richieste di cre­dito per la costruzione della scuola elementare e la riorganizzazione del­l’amministrazione, così da fare spazio ai servizi del nuovo Comune».
Verscio: «Decisione anomala»

Grande soddisfazione per l’esito del voto sull’aggregazione è stata espres­sa anche dal sindaco di Verscio Bru­no Caverzasio, che tuttavia – sulla que­stione del nome – ha condiviso qual­che nota dal sapore più amarognolo: «Come ha ribadito anche il consiglie­re di Stato Norman Gobbi, è senz’al­tro anomalo che il Gran Consiglio ab­bia voluto cambiare, senza tra l’altro fornire motivazioni particolarmente clamorose». Ciò detto, «non è comun­que il caso di sollevare polemiche su questo punto».

Cavigliano: «Lotta alla pari»

Secondo Fabrizio Garbani-Nerini, in­fine, «entrambe le opzioni erano le­gittime: più moderno e accattivante Tre Terre, più legato alla storia Terre di Pedemonte». «Da parte nostra non abbiamo mai caldeggiato il cambia­mento », ha proseguito il sindaco di Cavigliano, concludendo ad ogni mo­do che «non si tratta di un grandissi­mo problema: la notizia importante di oggi è il voto positivo sulla sostan­za della questione, l’unione dei nostri tre Comuni».
O.B.

lunedì 4 giugno 2012

Rapporto della Commissione

Il rapporto della Commissione delle aggregazioni è pronto. Si è proposto di cambiare il nome del Comune in Terre di Pedemonte. Parola al Gran Consiglio.

Il Rapporto: http://www.ti.ch/CAN/SegGC/comunicazioni/GC/odg-mes/rapporti/pdf/6545R.pdf

lunedì 13 febbraio 2012

La Regione Ticino, 13 febbraio 2012


Pedemonte, il nuovo che avanza

Fabrizio Garbani Nerini: ‘Si va definendo l’impostazione tecnica e logistica del futuro ente’

D.L.

Quarant’anni compiuti, laureato in economia politica, broker assicurativo, Fabrizio Garbani Nerini dal 2004 è sindaco di Cavigliano. Profondo conoscitore del territorio, vanta una buona esperienza della macchina amministrativa.
A dispetto della sua giovane età, all’indomani dell’elezione a sindaco nella lista del Ps si è subito dimostrato deciso e fermo nei suoi orientamenti. In molti concordano sulle sue capacità. Al punto da metterlo fra i “papabili” alla poltrona di sindaco del neocostituito Comune delle Terre di Pedemonte. La scadenza è comunque ancora lontana. Anche se la macchina organizzativa si è già messa in movimento. Da qualche mese, infatti, gli amministratori dei tre Comuni hanno iniziato a ragionare e pianificare con una visione diversa il futuro delle Tre Terre.
I lavori avanzano?
«L’impostazione della visione politica futura spetterà alle autorità del nuovo Comune; le attuali amministrazioni devono limitarsi a sistemare le questioni tecniche e logistiche, affinché il nuovo Comune parta al meglio nella primavera 2013, senza scossoni nei servizi erogati ai cittadini. In questa fase è fondamentale il contributo dei nostri tre validissimi segretari comunali che seguono giorno per giorno gli sviluppi della situazione».
Dimenticate le ruggini che hanno preceduto la consultazione di settembre, ha l’impressione che si lavori già con una mentalità un tantino diversa?
«Ho sempre lavorato con una mentalità aperta e orientata all’aggregazione. Dovrebbe girare la domanda a chi non aveva questa concezione e vedrà se finalmente l’ha cambiata».
Quale augurio si sente di fare, a sé e alla comunità, in vista del futuro?
«Proprio questo: che esista veramente una comunità. Chi decide di vivere in una realtà di villaggio (come le Terre di Pedemonte) dovrebbe essere portato a sentirsi parte di un gruppo col quale ha qualcosa da condividere. Questo auspicio è riportato a chiare lettere anche nel rapporto di studio sull’aggregazione. Sarei dispiaciuto se nel nuovo Comune prevalesse un atteggiamento di isolamento, da “quartiere dormitorio”».
Uno dei problemi che attanaglia, da sempre, il territorio in questione è la viabilità. In senso ampio, corale, come amministratori orientati verso il Comune unico avete già delle idee di intervento in questo ambito?
«Constatiamo un forte disagio soprattutto nelle situazioni d’emergenza, quando tutto il traffico tra Valle Maggia e Locarno viene deviato nel Pedemonte, dove le strettoie dei nuclei di Verscio e Cavigliano creano il caos. La rapidità di reazione di chi dovrebbe intervenire a dirigere il traffico non è esemplare. A Cavigliano stiamo verificando con il Cantone la possibilità di trovare una soluzione definitiva con la posa di impianti semaforici da attivare in caso di bisogno, ma come sempre molto dipenderà dai costi. A Ponte Brolla vi è poi l’annosa questione della mancanza di corsie di preselezione verso la Vallemaggia e verso il Pedemonte da Locarno. Il Cantone si è impegnato a cercare soluzioni nell’ambito del progetto d’aggregazione, confidiamo che manterrà le promesse fatte, in tempi ragionevoli».
Alle comunali del 2013 lei sarà candidato sulla lista del suo partito?
«Manca più di un anno, ma se Dio vuole direi di sì: mi piacerebbe diventare membro del primo Esecutivo del nuovo Comune. Credo di potere combinare bene una sufficiente esperienza (12 anni di Municipio alle spalle) con un notevole entusiasmo, perché a 40 anni si tende a guardare ancora molto più avanti che non indietro. Mi reputo un mediatore che sa rispettare le idee altrui (sottolineo le idee, non i pregiudizi!), caratteristiche utili all’interno di un Esecutivo».
Se le chiedessero uno scatto che rappresenti il suo legame con il territorio, cosa fotograferebbe?
«Lo sguardo verso il delta della Maggia dal Monte di Vii. Da lassù ci si rende conto di quanto siano belli i nostri territori (che il progetto di Parco nazionale del Locarnese vuole valorizzare e fare conoscere a tutti), di quanto siamo fortunati ad essere vicinissimi ad un’area urbana e di quanto, oltre le montagne, siamo anche noi ticinesi parte di un mondo aperto».

giovedì 19 gennaio 2012

Corriere del Ticino, 19 gennaio 2012

AGGREGAZIONE
Terre di Pedemonte Proposto il nome del nuovo Comune

Da Tre Terre a terre di Pedemonte, do­vrebbe quindi essere quest'ultimo il no­me che porterà il nuovo Comune nato dal­l'aggregazione di Tegna, Verscio e Cavi­gliano. Della nuova denominazione si è discusso ieri nella riunione della Commis­sione speciale aggregazione di Comuni, presieduta da Luigi Canepa, svoltasi a Bel­linzona. La Commissione si è appunto oc­cupata in particolare del messaggio del 4 ottobre 2011 «Aggregazione dei Comuni di Cavigliano, Tegna e Verscio in un uni­co Comune denominato Tre Terre», in­contrando a tal proposito alcuni rappre­sentanti della Commissione di studio del­l'aggregazione (presieduta da Marco Ma­riotta), i sindaci e alcuni municipali dei tre Comuni coinvolti. Nel corso dell'audizio­ne è quindi emersa la proposta di deno­minare il nuovo Comune Terre di Pede­monte, nome storico della regione, anzi­ché Tre Terre. La proposta ha raccolto il parere favorevole unanime dei rappresen­tanti dei tre Comuni. La Commissione va­luterà quindi l'opportunità di modificare in questo senso il decreto legislativo con­cernente l'aggregazione di Cavigliano, Te­gna e Verscio da sottoporre al Gran Con­siglio. La Commissione tornerà a riunirsi mercoledì 1. febbraio.