sabato 3 settembre 2011

Rassegna stampa - 3 settembre 2011

Corriere del Ticino

Tre Terre Verscio, sarà ancora un plebiscito?
Secondo incontro pubblico sulla fusione E a Tegna si aggira il fantasma... della coatta


Serata senza sorprese per l'aggregazio­ne del Pedemonte; l'incontro pubblico a Verscio - Comune che nel 2002 aveva ple­biscitato, con l'85% dei voti, l'unione poi naufragata con Tegna e Cavigliano - ha in sostanza confermato l'orientamento po­sitivo della popolazione locale; l'attesa è ora tutta rivolta verso Tegna, dove l'inco­gnita riguarda la propensione dei cittadi­ni a seguire la fiera (e unanime) opposizio­ne mostrata dal Municipio.
A Verscio, il Cantone è stato rappresenta­to dal direttore della sezione Enti locali Elio Genazzi, che - richiamando la sua espe­rienza di sindaco, a Maggia - ha ricordato come il primo colpo di piccone del «can­tiere politico ticinese del decennio» fosse giunto, a metà degli anni ‘90, sotto forma di provocazione. Il documento
Il Cantone e i suoi Comuni , commissionato dall'allo­ra direttore del Dipartimento istituzioni Alex Pedrazzini, aveva avuto «l'effetto di un sasso gettato nello stagno», allora po­polato da 247 tra pesci grandi, medi, pic­coli e piccolissimi. «Oggi siamo scesi a 157 Comuni, e l'obiettivo è di ridurli a meno di cento», ha ribadito Genazzi, sottolinean­do che «in nessun caso chi si è aggregato oggi vorrebbe tornare indietro». Infine, è giunto l'elogio al progetto Tre Terre - ripar­tito nel 2007, grazie a una raccolta di firme - «nato dal basso e quindi genuino».
Da parte sua, il sindaco Bruno Caverzasio ha poi invitato la popolazione a riflettere sulla stanchezza della quale soffrono i Co­muni attuali, esemplificata dalla difficoltà nel trovare persone disposte a mettersi a disposizione per la politica, e sullo scarso peso del Pedemonte a livello regionale: «Non ci invitano neanche alle riunioni del Convivio intercomunale dei sindaci!».
Sul versante finanziario, il capo Dicastero Antonio Monaco ha invece riassunto la si­tuazione attuale con una schematica pa­gella; Cavigliano è «in difficoltà per i gros­si investimenti sostenuti nel recente pas­sato», Verscio è oggi «messo meglio dei vi­cini, grazie ai risparmi degli ultimi anni» mentre Tegna rimane «difficile da valuta­re»: «ha un aspetto fiorente, ma preoccu­pa per l'elevato debito pubblico, più del doppio della media cantonale, e per il bas­so livello degli ammortamenti».
Tra gli interventi del pubblico, da segna­lare in particolare quello del municipale caviglianese Danilo Ceroni, con l'invito a prendere esempio dai giovani: «Loro l'ag­gregazione l'hanno già fatta, grazie al cal­cio, e quando il Raggruppamento Melez­za segna una rete si abbracciano senza guardare a confini comunali!». Sul fronte del dissenso, ancora una volta si è espres­so il sindaco di Tegna Omar Balli, lamen­
tando l'esiguità del contributo cantonale (poco meno di 3 milioni, in tutto). Elio Ge­nazzi, in proposito, si è difeso ricordando come Tre Terre sia rientrato solo come ca­so particolare nel credito-quadro di 120 milioni votato dal Gran Consiglio, e aggiun­gendo: «Ricordate che non vi aggregate per farci un favore e che il Cantone non vi de­ve nulla, ma si limita a operare mirando a equilibrio ed equità di trattamento».
Ultima nota sulla fusione coatta, tema di certo destinato a scaldare gli animi da qui al 25 settembre. Secondo Omar Balli, que­sto provvedimento - che secondo molti andrebbe applicato, nel caso di un nuovo «no» da parte di Tegna - sarebbe «antide­mocratico e indecente, anche perché fino­ra Bellinzona non ha fatto nulla per favo­rire questa aggregazione».
O.B.

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