martedì 20 dicembre 2011

Decisioni Governative - 20 dicembre 2011

2. Differimento delle elezioni comunali generali del 1. aprile 2012
Il Consiglio di Stato ha altresì risolto, con decisioni separate, che le elezioni comunali previste per il 1 aprile 2012 sono differite nei seguenti Comuni: Besazio, Ligornetto, Mendrisio e Meride; Bogno, Cadro, Certara, Cimadera, Lugano, Sonvico e Valcolla; Cavigliano, Tegna e Verscio. Stessa cosa varrà, in caso di riuscita della votazione consultiva, anche per Carona.
Secondo la Legge sulle aggregazioni e separazione dei Comuni (LAggr) il processo aggregativo non potrà essere completato in tempo utile per permettere ai nuovi Comuni di partecipare alle elezioni comunali generali del 1 aprile 2012. Si può tuttavia prevedere che i nuovi Comuni entreranno in funzione entro un anno da queste ultime. Su proposta del Dipartimento delle istituzioni i Comuni sopra menzionati sono esentati dalle procedure stabilite dalla Legge sull’esercizio dei diritti politici e dal relativo regolamento volte all’elezione degli organi comunali del 1 aprile 2012. Le elezioni generali degli organi comunali differite con le risoluzioni sostenute e votata dal Consiglio di Stato, avranno luogo nei nuovi Comuni in data da stabilire da parte del Consiglio di Stato non appena il Gran Consiglio avrà decretato la nascita dei rispettivi nuovi Comuni.

giovedì 15 dicembre 2011

La Regione, 14 dicembre 2011


Comune nuovo, questione di tempo

Verscio, si vota nell’aprile 2013. Per qualcuno è troppo in là

D.L.
Troppo lunghi i tempi della politica; a volte sembrano addirittura « eterni ». Lo ha rilevato Decio Ostini, consigliere comunale Plr di Verscio, lunedì sera in occasione della seduta di Legislativo. In quel frangente si stava discutendo della nascita del futuro Comune unificato delle Tre Terre. Chiesti lumi circa la chiamata alle urne, Ostini si è sentito rispondere che, salvo cambiamenti dell’ultima ora, i cittadini (come anticipato da “laRegioneTicino” ) si recheranno al voto nell’aprile del 2013. Esattamente un anno dopo gli altri comuni del Ticino. Nel frattempo, gli attuali amministratori di Verscio, Cavigliano e Tegna si sono messi al lavoro per predisporre il tutto. « Il nostro Municipio – ha spiegato il sindaco Bruno Caverzasio – ha caldeggiato la votazione in autunno, ma il governo ha risposto picche. Oltre al nostro ci sono altri due progetti aggregativi in ballo, a Mendrisio e Lugano; il Consiglio di Stato non ha ritenuto opportuno organizzare tre votazioni distinte ». Piaccia o meno, gli attuali Esecutivi e Legislativi pedemontani rimarranno in carica un anno ancora. Notizia accolta con qualche mugugno in sala. Nulla di personale contro gli attuali amministratori, intendiamoci. « Stiamo gettando le basi per essere pronti a partire già l’indomani del voto dell’aprile 2013» – ha rassicurato la municipale Maricarmen Losa. Ancora Ostini, visibilmente deluso: « I tempi sono un po’ lunghi! Si poteva organizzare il tutto più celermente ». Pronta la replica della municipale: « Non è colpa nostra. Verscio puntava al voto per il mese di aprile 2012, il Cantone ha voluto diversamente ». Di certo, per ora, come sottolineato dal tesoriere Antonio Monaco, c’è solo il fatto che, oltre quella scadenza che appare così lontana, non si potrà andare. Lo impone la legge.
La seduta di Cc, condotta da Manfred Walder (Plr), presentava una sola trattanda all’ordine del giorno: il preventivo 2012. Di Renato Gobbi (Plr) l’unico intervento degno di nota, relativo ai costi per i servizi forniti: « Essi aumentano, ma le tasse d’uso non vengono mai adeguate. Si tratta di un errore. Ritoccandole puntualmente, si evitano incrementi troppo bruschi a carico dei contribuenti ». Spazio anche per una buona notizia sotto l’alberello: il contributo di livellamento 2011 era stimato in 260 mila franchi; ne arriveranno 100 mila in più. Il messaggio, che indicava un disavanzo d’esercizio stimato in 17 mila franchi e un fabbisogno da coprire tramite imposte di 2,26 milioni, è stato accolto con voto unanime.
Più sicurezza per i pedoni
In coda ai lavori, i consiglieri Daniel De Lieme e Stefano Hefti (Libertà e Solidarietà) hanno presentato una mozione riguardante la sicurezza dei pedoni.
La situazione è migliorata grazie alla moderazione del traffico sulla cantonale e con l’introduzione del limite dei 30 km/h nelle campagne, ma l’obiettivo prefissato non è stato, a loro modo di vedere, ancora raggiunto. Le criticità si hanno tra la piazza e la succursale Coop, dove i mozionanti vorrebbero si creasse un passaggio pedonale per tutelare gli utenti deboli della strada (all’entrata del paese è presente anche la sede della scuola dell’infanzia) e nella campagna (soprattutto dove sorge la scuola elementare); in quest’ultimo caso si auspica la posa di dossi, in maniera tale da rendere effettivo il rispetto del limite introdotto.

mercoledì 30 novembre 2011

La Regione Ticino - 30 novembre 2011


Tre Terre, si disegna il futuro ente

Primi passi per il nuovo Comune. Voto nell’aprile 2013?

D.L.
“Tre Terre”, si comincia a fare sul serio per disegnare il Pedemonte del futuro. Lunedì prossimo, 5 dicembre, i municipali che oggi governano i tre Comuni di Tegna, Verscio, Cavigliano, i rispettivi segretari e il capo della Sezione Enti locali Elio Genazzi si incontreranno a Cavigliano per vedere di avviare l’articolato processo di riforma istituzionale che porterà il nuovo ente a muovere i primi passi. Si tratterà di elaborare un piano di lavoro condiviso e le linee guida (una sorta di “vademecum”) che metteranno il futuro Municipio nella condizione di poter prendere delle decisioni in tutta autonomia. Come pure di pianificare, strada facendo, la riorganizzazione dei servizi oggi erogati alla cittadinanza (si pensi alla parte relativa alla Cancelleria e a tutta la logistica) nei più svariati ambiti, possibilmente con risparmi di buona consistenza. In altre parole bisognerà concretizzare le prime iniziative e le azioni specifiche come da programma, sapendo di poter contare, in caso di necessità, sulla consulenza degli Enti locali che forniranno i documenti necessari. Tutto ciò in termini di tempo relativamente brevi. L’appuntamento con le urne per la nomina del primo, nuovo, Municipio e del primo Legislativo non è ancora stato stabilito (in dicembre il Parlamento sarà chiamato a “vistare” il Comune unico delle Terre di Pedemonte). La Legge autorizza il posticipo di un anno dalle elezioni generali della scadenza, motivo per cui è lecito supporre che i cittadini delle Tre Terre vengano chiamati alle urne nell’aprile del 2013. Siamo, comunque, a livello di ipotesi. L’unica certezza, per ora, è che la macchina organizzativa è pronta a partire. L’augurio è che faccia un bel percorso a beneficio dei cittadini.

domenica 23 ottobre 2011

La Regione - sabato 22 ottobre


Elezioni nelle Terre di Pedemonte, cittadini al voto nell’autunno 2012

D.L.
Cittadini delle Terre di Pedemonte al voto, per eleggere i propri rappresentanti in seno al nuovo Municipio e al nuovo Consiglio comunale di Tre Terre, nell’autunno 2012. Cade, quindi, per ragioni di tempo, l’eventualità di una chiamata alle urne già nel corso della prossima primavera, in concomitanza col rinnovo degli organi amministrativi in tutto il cantone (elezioni di aprile).


In una lettera inviata di recente ai Municipi di Tegna, Verscio e Cavigliano, il Dipartimento delle istituzioni fa presente che il lasso di tempo a disposizione delle autorità cantonali e comunali per pianificare, nei dovuti modi, lo storico cambiamento istituzionale risulta eccessivamente esiguo. A differenza di quanto avviene per l’aggregazione in Leventina, dove « vi è un’esperienza aggregativa consolidata che permette l’impostazione chiara delle future basi comunali », le Tre Terre abbisognano di tempo maggiore per completare l’importante lavoro preparatorio. Non da ultimo, osserva il Dipartimento, Tegna dovrà mettersi a giorno con le approvazioni dei consuntivi rimasti arretrati. Nel frattempo, da qui alla scadenza dell’autunno 2012, i tre Municipi sono invitati a non “lanciarsi” – in assenza di un accordo fra le parti – in operazioni che possano avere grosse conseguenze finanziarie per il nascituro Comune, come pure che lo possano vincolare. Prima della decisione definitiva da parte del governo, il Dipartimento delle istituzioni invita i tre Esecutivi ad esprimere un loro parere al riguardo dell’idea di un posticipo. Scontata, a questo punto, la risposta degli interpellati.

giovedì 13 ottobre 2011

Messaggio

Il Consiglio di Stato ha presentato il Messaggio sull'aggregazione di Tegna, Verscio e Cavigliano.
Nel Messaggio si legge che andremo a votare il 1 aprile 2012. Ce la faremo? Forza Tre Terre!

Messaggio: http://www.ti.ch/CAN/SegGC/comunicazioni/GC/odg-mes/6545.htm

martedì 27 settembre 2011

Tam-tam via Facebook per festeggiare la fusione


Dal Corriere del Ticino, 27 settembre 2011

Nella domenica che ha sancito il «sì» popolare al nuo­vo Comune delle Tre Terre, non c’è soltanto il risultato delle urne a fare sorridere il Pedemonte: dopo il voto, in serata, il capannone di Verscio ha infatti ospitato per una festa spontanea oltre duecento cittadini del compren­sorio, tra i quali anche diversi contrari al progetto. Tra questi anche il sindaco di Tegna Omar Balli ( a destra nel­la foto di G.A. Romano), che ha tenuto un breve discor­so dopo i colleghi Bruno Caverzasio (Verscio, al centro)
e Fabrizio Garbani Nerini (Cavigliano,
 a sinistra) – e pri­ma dell’ospite speciale, l’ex ministro Luigi Pedrazzini – raccogliendo il caloroso applauso del folto pubblico in­tervenuto. Per quanto riguarda la festa – organizzata in poche ore grazie a un tam-tam via telefonino e su Face­book – va segnalata la collaborazione dei cittadini, che ha permesso di servire oltre 200 porzioni di macchero­ni e anche (grazie ai giovani del Paese) di disporre di un impianto audio per i discorsi e la musica.


Tre Terre: l’unione fa la forza!


Con questo motto abbiamo esordito qualche mese fa per sensibilizzare la popolazione delle Terre di Pedemonte sull’opportunità di votare sì all’aggregazione. Ora, dopo il brillante risultato di domenica, che ha decretato inequivocabilmente la volontà di volersi unire, ringraziamo i nostri concittadini di Tre Terre che hanno creduto che solo uniti potremo raccogliere le sfide future, garantendo anche ai nostri figli il privilegio di poter vivere in una realtà a misura d’uomo, ma con tutti i servizi e le infrastrutture indispensabili alle moderne esigenze. Con questo gruppo abbiamo dimostrato che, perseguendo un concreto obiettivo comune, ben poco contano le ideologie partitiche. Siamo certi che Tre Terre sarà un Comune progettuale, dove saranno sì importanti i vari schieramenti per garantire la democrazia, ma saranno soprattutto le idee e le persone di buona volontà a determinarne la forza e l’attrattività!

Grazie concittadini di Tre Terre!

Cick Cavalli, Valentina De Bianchi, Lucia Galgiani Giovanelli

lunedì 26 settembre 2011

Tre Terre ce l'ha fatta!!

Tegna, Verscio e Cavigliano hanno detto sì all'aggregazione!! Ora siamo riuniti sotto un unico cappello "Tre Terre"!

Ecco la reazione del Dipartimento delle Istituzioni:
"Bene per il progetto del nuovo Comune di Tre Terre dove la consultazione, con un voto favorevole del 66.42% a Cavigliano, dell’85.74% a Verscio e del 52.56% a Tegna, ha ottenuto un ampio sostegno anche in quest’ultimo Comune, dove si erano registrate le maggiori resistenze e dove il progetto era già caduto nella votazione del 22 settembre 2002."


venerdì 23 settembre 2011

La Regione Ticino, 23 settembre

Pedemonte alla seconda prova d’appello

United colors of Pedemont

Aggregazione nelle Terre di Pedemonte, sicuramente uno dei temi più scottanti del decennio. Il nuovo progetto amministrativo di fusione dei Comuni di Tegna, Verscio e Cavigliano (un precedente tentativo fallì per il “no” di Tegna nel 2002), molto ‘chiacchierato’ e ancora avvolto da incertezze, ha acceso (un tantino troppo) gli animi in occasione delle serate informative destinate alla cittadinanza.

Un nuovo sistema

territoriale

Per alcuni (Commissione di studio, Municipi di Verscio e Cavigliano e alcune sezioni dei partiti storici) è un percorso che permetterebbe di avere una maggiore rappresentanza politica e progettualità. Si tratterebbe di un servizio globale migliorativo per il territorio con una razionalità economica gestionale, quindi, con diminuzione dei costi della macchina amministrativa. La scelta della fusione andrebbe anche a diminuire la rappresentanza amministrativa (si calcola che oggi circa 150 persone ruotino attorno ai poteri istituzionali, alle aziende municipalizzate e ai consorzi nei tre villaggi geograficamente contigui). La rete di relazioni associative odierna non basta: il sistema territoriale pedemontano è cresciuto, sono cresciute le dinamiche e le esigenze della popolazione (circa 2600 anime). Motivo per cui occorre andare oltre, superare le lentezze, restringere i tempi decisionali, costruire procedure pianificatorie e regole omogenee per offrire servizi migliori ai cittadini. Tutto ciò, sempre a detta dei fautori dell’aggregazione, richiede una capacità di conduzione amministrativa più forte, più coesa, più in linea coi tempi. Infine essendo il territorio pedemontano decentrato rispetto alla città polo, Locarno, i fautori dell’unione amministrativa ritengono necessario un rafforzamento di rappresentanza per ottenere maggiore ‘peso’ e, di conseguenza, maggiore considerazione. “Tre Terre” (questo il nome del nuovo Comune all’orizzonte) è lo strumento legislativo a disposizione per dare, a questa realtà oggi ancora divisa, più forza, rappresentatività e potere.

Senza soldi, addio

progettualità

Su posizioni completamente opposte i contrari (Municipio di Tegna in primis e Gruppo apolitico di chiarezza), a detta dei quali, in mancanza di misure d’accompagnamento finanziarie sufficienti dal Cantone (2 milioni di base), le comunità come sono organizzate oggi dovrebbero rimanere inalterate. “Senza i soldi, nessun progetto” è il ritornello ripetuto in queste settimane. Sempre l’Esecutivo di Tegna reputa troppo “versciocentrico” lo studio, che lascerebbe a Tegna solo le briciole (nuova sede scolastica e null’altro). Altro argomento sollevato, quello della prossimità al cittadino: un Comune piccolo consente di essere realmente vicini ai cittadini, motivo per cui stando ai contrari al cambiamento istituzionale è impensabile eliminare questo tipo di rappresentanza. Si finirebbe col perdere il rapporto con la gente.

La “sposa virtuosa” (il moltiplicatore d’imposta – forte deterrente – al 75 percento è il più basso ma il debito pubblico rimane però elevato) arriccia dunque il naso all’idea di un matrimonio, preferendole forme di collaborazione. La popolazione locale è alquanto divisa e lo si è visto, concretamente, in occasione dei roventi dibattiti pubblici.

Il percorso della fusione avrà il giudizio dei cittadini il prossimo 25 settembre. Vada come vada, sarà un voto di portata storica. Potrebbe, infatti, cambiare il quadro della geografia comunale. Per questo è importante che gli aventi diritto di voto partecipino in massa alla votazione consultiva. Si può essere d’accordo o meno con l’idea, ma rinunciare al diritto-dovere del voto è sempre e comunque sbagliato.


Ricchi e poveri, ma rispettosi

Peccato. Davvero peccato. Nell’attesa che qualcosa di più costruttivo, un giorno, si muova, nel Pedemonte sono stati nuovamente i riflessi del moltiplicatore d’imposta di Tegna ad abbagliare il dibattito sull’aggregazione. Con argomentazioni che hanno quasi il sapore di malriposto desiderio di rivalsa, con scene da recita parrocchiale e arringhe ripetute allo sfinimento (le stesse già udite in occasione del precedente progetto aggregativo, nel 2002) si è arrivati, alla fine, a serate informative che hanno lasciato l’amaro in bocca a molti tra il pubblico.

Nel dibattito sono intervenuti diversi cittadini e con pregevoli idee e proposte. Ma sin dall’inizio c’è stato chi ha contestato il diritto di tutti gli altri a non apprezzare tali suggerimenti. Nulla da eccepire: ognuno può manifestare le sue idee, ci mancherebbe. Ma certo non sono accettabili i toni a volte usati, assai poco urbani e soprattutto, in una società di gente per bene, le violenze verbali, invettive e provocazioni che qualche malcapitato (spesso oltretutto assente in sala!) ha dovuto ingoiare.

Avremmo preferito davvero che queste serate fungessero da punto importante di scambio di idee e prospettive diverse, confronto anche molto acceso e dialettico, ma sempre improntato alla correttezza e mai trasceso nell’attacco personale. Litigare in merito alla collocazione della sede amministrativa, o per dove far nascere un ufficio, un recapito, una casa per i ragazzi, un ente qualsiasi serve poco, anzi indebolisce tutti. Costava poco, dopotutto, sia a chi ostenta ricchezza, sia a chi insegue grandi progetti fiducioso nell’aiuto del vicino, povero o ricco che sia. Al cittadino elettore, ora, il compito di decidere se le ridotte dimensioni di certe amministrazioni sono un fattore di blocco micidiale e se sia assolutamente necessario mettere a fattore comune le scarse risorse disponibili.

giovedì 22 settembre 2011

Il progetto è buono. Lo dicono i numeri

I tempi per l'aggregazione di Caviglia­no, Verscio e Tegna sono maturi: dopo il primo tentativo finito male, il prossimo 25 settembre la popolazione deciderà nuovamente – e spero definitivamente ­sull'avvenire delle Tre Terre. In queste ul­time settimane, il progetto è diventato un argomento molto importante e – co­me è logico che sia - sono nate iniziative pro e contro, tutte (o quasi) rispettabili. Da una parte si sono visti schierati gli Ese­cutivi di Cavigliano e Verscio in corpore, incondizionatamente a favore della, fu­sione mentre il Municipio di Tegna – co­me già 9 anni or sono – si è detto decisa­mente contrario. Le motivazioni ufficia­li di Tegna per il «no» all'aggregazione sono principalmente di ordine econo­mico. Il contributo cantonale – che, va ri­cordato, ammonta a 2 milioni di franchi – viene ritenuto vergognoso, e il proget­to è inoltre giudicato troppo «Verscio­centrico ». A mio parere, in questa oppo­sizione all'unione amministrativa vedia­mo l'ultimo, disperato, tentativo di difen­dere il proprio orticello. Negli ultimi giorni, è poi emerso un non meglio definito «Gruppo apolitico di chiarezza»: talmente tanta chiarezza, che non è nemmeno possibile identificarne i promotori. Quale unica persona di ri­ferimento si menziona il prof. Claudio Beretta (alias «Tom»), del quale viene ri­proposta una presa di posizione appar­sa il 13 settembre anche sul Corriere del Ticino; noi di Verscio siamo abituati agli isterismi del «prof», ma in questo caso pare che non ci sia limite al peggio.

Procediamo con ordine. Il prof. Beretta vede Verscio accaparrarsi tutti i contri­buti cantonali. E invece, i 2 milioni di franchi in arrivo da Bellinzona sono sì destinati alla riduzione del debito pub­blico, ma quello di Cavigliano e – soprat­tutto – quello eccessivamente alto di Te­gna. Per quanto riguarda invece gli inve­stimenti, l'aiuto avverrà in base alla Leg­ge ordinaria, ragione per la quale la Com­missione ha dovuto stabilire delle prio­rità. La scelta finale è caduta, come no­to, su tre progetti: la scuola di Tegna, già in fase di progettazione, il Centro ammi­nistrativo e culturale a Verscio e il centro sportivo, con palestra, sempre a Verscio. Tre progetti che, verosimilmente, potran­no essere portati a termine nell'arco di 4-8 anni senza intaccare gli obiettivi di una gestione corrente del nuovo Comu­ne in pareggio e senza aumenti spropor­zionati del debito pubblico netto. La pro­gettualità futura, che riguarda i rimanen­ti investimenti individuati dalla Commis­sione, rimane intatta. Infatti, le nostre previsioni indicano che - dopo il conso­lidamento dei primi tre investimenti - ri­marrà spazio per proseguire con le nuo­ve opere: senza peggiorare la struttura fi­nanziaria del nuovo Comune e mante­nendo un moltiplicatore politico del 90%. Nelle serate informative, tenutesi nei tre Comuni interessati alla fusione – in par­ticolare a Tegna – sono stato definito un «funambolo» e un «manipolatore di ci­fre ». È evidente che a Verscio, con la vi­cinanza alla Scuola Dimitri, un po' fu­namboli lo siamo diventati tutti: però, l'accusa di avere manipolato i numeri è del tutto fuori posto, così come quella di volere «tirare acqua al mio mulino», ove per «mio» si intende ovviamente quello di Verscio. Cercherò di chiarire – in mo­do semplice e una volta per tutte – la si­tuazione finanziaria degli attuali tre Co­muni e dove vanno a finire i contributi del Cantone. Tegna ha risorse fiscali net­tamente maggiori degli altri tre Comu­ni, ma ha anche ha un debito pubblico nettamente più elevato: praticamente il 'miserabile' contributo del Cantone di 2 milioni, più l'aiuto di Verscio, va in ri­duzione del debito degli altri due Comu­ni. Tegna ha dalla sua un capitale pro­prio elevato, certo, ma considerando la necessità di risanamento dell'Azienda Acqua potabile tale valore si riduce sen­sibilmente, pur rimanendo alto. Rag­gruppando e consolidando questi para­metri finanziari – e senza timore di esse­re smentito – ne risulta che Cavigliano è il maggior beneficiario dell'aggregazio­ne con 1 milione e 980 mila franchi, se­guito da Tegna con 406 mila: per Verscio la situazione non cambia invece di mol­to (anche se in cifre assolute peggiora di 88 mila franchi). Confermo quindi che Verscio, per chi non sapesse ancora, non è un Comune «con le pezze ai pantalo­ni » – come si compiace di affermare qual­cuno – e nemmeno «rapinatore dei gio­ielli di famiglia altrui», bensì lungimiran­te e con uno sguardo attento e interessa­to al futuro della nostra regione, anche a favore delle nuove generazioni. Da ulti­mo, la cosa più importante: invito tutti a recarsi alle urne e a votare, democratica­mente, secondo le loro convinzioni.

Antonio Monaco,
municipale di Verscio

da il Corriere del TIcino, 22 settembre

No, ministro, così non va!

dalle Lettere dei lettori de La Regione Ticino

La scorsa settimana ho avuto l’opportunità di assistere all’incontro “finale” previsto nell’ambito dell’aggregazione delle Tre Terre. Gli interventi si sono succeduti come programmato: dapprima i sindaci (chi pro e chi contro), poi i Consiglieri di Stato (Gobbi e Bertoli), in seguito i rappresentanti dei sostenitori e dei contrari. Anche in quest’occasione – come succede sempre più sovente in questi ultimi anni – uno degli oppositori ha voluto “alzare i toni” con attacchi pesanti, per non dire insulti, accomunando politici non più in carica e funzionari della Sezione Enti Locali presenti e assenti. Purtroppo nel suo successivo intervento il capo del Dipartimento interessato, il ministro Gobbi, non ha speso una parola per difendere i funzionari da quell’attacco che si può definire perlomeno poco civile e che giudico particolarmente ingiusto, in quanto i dipendenti (della Sel come di qualunque altro ufficio statale) sono gli “esecutori” di quanto i politici decidono. Quindi se le critiche – ma non gli insulti! – ci possono stare, esse devono essere rivolte a chi ha operato le scelte e non a chi, per professione, le deve mettere in pratica.Se poi – come risulta dal sito ti.ch – a Locarno il ministro ha “incensato” i funzionari della Sel c’è da chiedersi come mai abbia taciuto a Verscio. Forse perché nelle Terre di Pedemonte l’attacco proveniva da qualcuno che gli sta partiticamente vicino?

LOREDANA SCHLEGEL,BELLINZONA

martedì 20 settembre 2011

TRE TERRE , LA NOSTRA OCCASIONE PER VOLTARE PAGINA

Perché è opportuno, interes­sante, vantaggioso realizza­re finalmente l'aggregazione delle Tre Terre? Perché, come ben evidenziato dal volantino della Commissione di studio e dal gruppo di sostegno «Tre Terre: l'unione fa la forza», solo con un Comune più gran­de - e quindi più forte - sarà possibi­le migliorare il servizio pubblico e rea­lizzare progetti finora sempre riman­dati a tempi migliori, come un centro sportivo con palestra, una struttura per le attività giovanili, un asilo nido e altro ancora. Obiettivo di un'aggre­gazione - quindi anche di questa - non è invece quello di ottenere milio­ni dallo Stato per diventare più ricchi e concedersi un moltiplicatore politi­co più basso.
Nel corso della mia attività parlamen­tare, come membro della Commissio­ne aggregazioni, ho potuto constata­re che le opposizioni, quasi sempre, giungevano dal Comune apparente­mente più benestante: cioè quello con un moltiplicatore inferiore: un segna­le di egoismo e di attaccamento a pri­vilegi chiaramente in contraddizione con gli ideali di solidarietà regionale e di perseguimento del bene collettivo. Ridurre il moltiplicatore non significa altro che praticare uno sgravio fisca­le che va in sostanza a favore dei ceti più abbienti e delle persone giuridi­che, innescando un'insana concorren­za fiscale tra Comuni. E allora, le ope­razioni sul moltiplicatore sono usate ad arte per indurre l'elettorato ad op­porsi a un'aggregazione in occasione delle votazioni consultive. Purtroppo, il richiamo di queste sirene viene ascol­tato non solo da chi ci guadagna bi­glietti da mille, ma anche da cittadi­ni che con lo sgravio risparmiano po­chi franchi (e magari neppure quelli). Il municipio di Tegna in queste ope­razioni è maestro: già in vista della precedente votazione, nel 2002, aveva portato il moltiplicatore politico al 65%, per poi risalire a valori più ade­guati alla realtà negli anni seguenti. Ora, nonostante un debito pubblico elevato, ripropone un 75%, con il chia­ro scopo di indurre gli elettori a rifiu­tare per la seconda volta il progetto di aggregazione delle nostre Tre Terre.
Sembra di essere tornati indietro al 2002, quando gli oppositori - oltre ad accusare il progetto di «versciocentri­smo» - lamentavano lo scarso aiuto statale, facevano gran vanto della lo­ro ricchezza (vera o presunta) e pro­mettevano la sollecita edificazione del­la nuova scuola. Constato che 9 anni dopo gli allievi di Tegna sono sempre confinati nei prefabbricati, mentre so­no convinto che se allora fosse stata realizzata l'aggregazione, la scuola di Tegna sarebbe già una bella realtà.
Ora, purtroppo, anche i toni sono de­generati: in occasione dell'ultima se­rata pubblica sull'aggregazione delle Tre Terre - tenutasi a Verscio il 15 set­tembre con la presenza dei consiglie­ri di Stato Norman Gobbi e Manuele Bertoli - un autorevole consigliere co­munale di Tegna, si è scatenato in una sequela di invettive rivolte in modo particolare ai funzionari della sezio­ne Enti locali, che hanno condotto la trattativa con i Comuni e la Commis­sione di studio. Parole pesanti e toni arroganti, che hanno lasciato allibita buona parte dei presenti (e peccato che il consigliere di Stato Gobbi non ab­bia voluto spendere due parole a so­stegno dei suoi collaboratori).Il nervosismo dimostrato da certi op­positori, in conclusione, dimostra che le buone ragioni a sostegno dell'aggre­gazione stiano raccogliendo nuovi fa­vori su tutto il territorio: mi auguro quindi che sia finalmente la volta buo­na e che domenica prossima possa uscire dalle urne un verdetto positivo per il nuovo Comune delle Tre Terre, così da poter guardare avanti con rin­novata fiducia.

FRANCESCO «CICK» CAVALLI, granconsigliere ed ex municipale Verscio

Tre Terre non solo col cuore


di Giovanni Lepori, municipale Cavigliano


Un voto in materia di aggregazione comunale è certamente importante, perché
determinante per il futuro di un territorio e della collettività che lo abita. È quindi giusto che il tema sia molto sentito, anche dal punto di vista delle emozioni e dei sentimenti. Spiace però constatare come in queste settimane, nelle discussioni sul progetto per il nuovo Comune delle Tre Terre, siano anche emersi atteggiamenti aggressivi e rancorosi, che ben poco hanno a che vedere con il necessario confronto democratico.
Personalmente sono convinto che i vantaggi di questa proposta di aggregazione – in particolare in termini di qualità ed efficienza nella gestione del territorio e nella messa a disposizione della cittadinanza di infrastrutture e servizi – siano di gran lunga superiori agli svantaggi. Perché i problemi di oggi e di domani – in materia di educazione, giovani e anziani, viabilità e trasporti, ambiente, energia, sicurezza, ecc. – non possono più essere affrontati e risolti efficacemente dai nostri piccoli Comuni. Perché dobbiamo unire le forze se vogliamo realizzare quelle infrastrutture di cui abbiamo bisogno, e se vogliamo poter contare qualcosa in ambito regionale e cantonale.
Perché il Comune di Tre Terre resterà comunque un’entità “a misura d’uomo” – con, ad esempio, un consigliere comunale ogni 100 abitanti – così da garantire gli aspetti positivi della “prossimità” fra amministratori e cittadini.
Secondo gli oppositori il progetto presentato dalla Commissione di studio è utopico e irrealistico. A loro dire infatti, «nei prossimi 10 anni» le finanze del nuovo Comune permetterebbero di realizzare «unicamente» le tre infrastrutture ritenute prioritarie: un centro sportivo con una palestra ; un centro culturale e amministrativo; la sede della scuola elementare di Tegna. Se anche fosse vero – e altri progetti elencati nello studio, peraltro molto meno onerosi, dovessero essere rinviati a più tardi – sarebbe davvero così poco?
Quanto all’accusa di “Verscio-centrismo” – dettata dal fatto che palestra e centro culturale-amministrativo sarebbero realizzati sull’attuale territorio di quel Comune – siamo davvero vicini al ridicolo. Perché le infrastrutture citate sarebbero evidentemente a beneficio di tutta la popolazione del nuovo Comune; perché il fatto che Verscio stia al centro delle Tre terre è un’innegabile realtà geografica; perché un’altra ubicazione per quelle infrastrutture sarebbe
difficilmente proponibile e sostenibile; perché per finire esse disterebbero dalle piazze di Tegna e di Cavigliano... 1 km circa.
Per tornare alle emozioni e ai sentimenti, mi auguro che il prossimo 25 settembre abbiano a prevalere l’ottimismo, il coraggio, la fiducia, la disponibilità al dialogo. Insomma, quello che ci serve per costruire insieme il nostro futuro, garantendo a noi ed ai prossimi abitanti della nostra bella e fortunata regione una qualità di vita ancora migliore

lunedì 19 settembre 2011

Tre Terre: sarà un Comune vivo e dinamico

di Fabrizio Garbani, sindaco di Cavigliano

Si è già detto e scritto molto in vista della votazione consultiva sull’aggregazione delle Tre Terre di Pedemonte del 25 settembre, ma ci tengo ad esprimere ancora qualche pensiero al riguardo. Da sette anni sono Sindaco di Cavigliano, bel comune, dalle risorse limitate (e quindi beneficiario di un importante contributo di livellamento) ma che ha sempre operato in modo oculato, corretto e tempestivo per fare fronte ai bisogni dei cittadini. Si percepisce così un buon grado di soddisfazione da parte della popolazione, malgrado un moltiplicatore al 100 per cento e tasse causali adeguate. La discussione politica è rispettosa dell’opinione altrui, di rado non abbiamo saputo raggiungere soluzioni largamente condivise. Malgrado questi fattori positivi, dall’interno delle istituzioni ci si rende conto che i problemi da affrontare sono sempre più di livello regionale: valutare l’opportunità del Parco nazionale, stipulare accordi con un Comune polo per i servizi di polizia, prendere posizione sul programma di agglomerato del Locarnese, la gestione del traffico, mettere in atto i concetti della nuova politica regionale, eccetera. Tutto questo richiede, per essere credibili, che le Tre Terre si esprimano con una voce sola, che soltanto con l’aggregazione potremo avere. Inoltre una struttura del personale ridotta all’osso mostra i suoi limiti: una squadra di operai comunali potrebbe affrontare in modo meno faticoso certi tipi di lavori rispetto a singoli operai, una squadra di collaboratori in cancelleria potrebbe ripartirsi i compiti, invece che dedicare il tempo a ripetere le stesse cose tre volte, rischiando un eccessivo carico di lavoro e l’allungamento dei tempi operativi. Queste alcune delle ragioni per le quali anch’ io, pur molto affezionato a Cavigliano, sostengo l’aggregazione!

I contrari portano motivazioni “di pancia”, oppure finanziarie, oppure di eccessivo centralismo da parte di Verscio.

Le motivazioni “di pancia” sono ad esempio emerse in occasione della serata indetta dal Municipio di Tegna il 12 settembre: nel ventunesimo secolo vi sono ancora persone (non solo a Tegna) che vedono nei villaggi vicini degli avversari, alla cui presunta brama di potere occorre opporsi. Mi sembra un po’ triste. Ma ancor peggio è che, invece di ammettere serenamente la loro opposizione di principio (che capisco ma non condivido), cerchino di vestire quest’ opposizione con presunte argomentazioni razionali ingannevoli per chi è ancora indeciso su come votare (ad esempio affermando a vanvera che si manipolano le cifre, o denigrando il lavoro della commissione di studio e le autorità cantonali, o mostrando un’improvvisa voglia di collaborare su temi puntuali, quando dal 2008 la collaborazione è totalmente inesistente, o affermare mentendo che con l’aggregazione la nuova scuola di Tegna non verrà più costruita, ecc. ).

A livello finanziario si rimprovera il Cantone di non averci aiutati a sufficienza. Ogni franco in più sarebbe stato certo benvenuto, ma visto che i presupposti iniziali erano per un contributo pari a 0.(siccome i tre Comuni non sono disastrati e dunque non inclusi nel credito quadro cantonale di 120 milioni), l’aiuto di 2,8 milioni strappato dalla commissione di studio è dignitoso. Senza aggregazione non ci giungerebbe nessun aiuto, e così ad esempio neppure un’opera fondamentale e tanto necessaria per la regione come la palestra multiuso potrebbe mai vedere la luce.

Con il no tegnese al progetto del 2002 abbiamo rinunciato a 3,2 milioni di aiuti, e dal 2003 al 2008 Tegna ha versato nel fondo di perequazione intercomunale oltre 1 milione di franchi: in poche parole quasi 4,5 milioni buttati al vento, spesi altrove in Ticino invece che nella nostra regione. Vogliamo rifare gli stessi errori? Mi auguro di no, proprio ora che inchieste ufficiali indicano che i cittadini dei molti Comuni “fusionati” negli ultimi 10 anni in Ticino si dicono largamente soddisfatti del loro nuovo Comune.

Tegna ha oggettivamente un gettito fiscale superiore e un moltiplicatore inferiore a quello dei vicini, mentre Cavigliano e Verscio hanno una situazione migliore dal profilo del debito pubblico e del livello degli ammortamenti, già adeguati alle esigenze legali 2014-2018. Dunque anche i parametri finanziari non sono sbilanciati in modo unilaterale a favore di un singolo Comune (tant’è che pure il sindaco di Tegna ipotizza in un tasso di almeno l’85 per cento il moltiplicatore corretto per Tegna nei prossimi anni, quindi vicino al 90 per cento proposto dalla commissione di studio per il nuovo Comune).

La centralità di Verscio (Comune che porta in dote a Tre Terre la sua brillante sede universitaria Supsi in ambito artistico: non dimentichiamolo!) è evidente almeno dal profilo geografico, per cui la maggiore presenza di servizi amministrativi sul suo territorio non deve scandalizzare. Alcuni anni fa la città di Locarno ha spostato la sede di pompieri, polizia e ufficio tecnico in zona Fevi. Rispetto alle vecchie sedi, era forse una distanza maggiore di quella che separa Verscio da Cavigliano o Tegna: eppure non c’è stata la fine del mondo! Inoltre nel nostro caso resteranno degli sportelli di prossimità a favore degli utenti con difficoltà di spostamento.

Insomma, guardiamo avanti senza paura: Tre Terre sarà certamente un bel Comune residenziale, vivo e dinamico, con tante famiglie e tanti giovani, che per fortuna non si fermano già più da tempo ai confini degli attuali Comuni.


La Regione Ticino, 19 settembre 2011

venerdì 16 settembre 2011

Campanilismi d'altri tempi

Ho avuto l'onore di assistere alla sera­ta organizzata dal Municipio di Tegna in merito al progetto della fusione. Sapevo già che era una serata buttata al vento, ma ero curioso di sentire gli argomenti dei colleghi e soprattutto di sentire l'opi­nione della popolazione. Delusione to­tale: dal Municipio (e lo si sapeva) non è emerso nulla di nuovo rispetto a quanto già si sapeva. Trovo comunque giusto e democratico che abbiano la loro opinio­ne: ci mancherebbe! Dalla popolazione, contraria al progetto, mi aspettavo qual­che opinione interessante, da poter di­scutere e da poter far riflettere, ma - ahi­mè - anche in questo caso niente di nuo­vo. Devo dire che sono rimasto sconcer­tato per l'arroganza e la maleducazione di alcune persone del pubblico (alla fine molto poco se si pensa che più della me­tà dei presenti erano dei vari Municipi o coinvolti nel progetto aggregativo). In po­che parole i presenti erano già tutti con­sapevoli di come voteranno il prossimo 25 settembre. Rispetto alle serate orga­nizzate dal Cantone - in collaborazione con il gruppo promotore a favore della fusione - c'era comunque una tensione nelle espressioni dei fautori del no qua­si ci fosse una paura di perdere qualco­sa e una diffidenza verso il prossimo non giustificata.
Conoscendo bene le persone coinvolte, mi hanno dato fastidio le insinuazioni gratuite contro coloro che hanno contri­buito ad allestire i documenti per questo progetto. Persone capaci, serie e profes­sionali, non certo burattini o pagliacci come altri vorrebbero far credere. E ri­peto: bisogna rispettare le idee di tutti, ma ci sono limiti che le persone civili non dovrebbero oltrepassare.
Per concludere, sono sicuro che coloro che siederanno nel futuro nuovo Muni­cipio lavoreranno a favore ed esclusiva­mente per il bene delle Terre di Pede­monte o Tre Terre, tralasciando questi campanilismi che lasciano il tempo che trovano. Non sarà una sfida facile ma si­curamente appagante per le nostre futu­re generazioni ed affascinante per chi do­vrà affrontarla. Il popolo è sovrano e de­ciderà il 25 settembre. Il mio è un sì con­vinto.

Dario Trapletti,

Verscio municipale

Impariamo a credere nel futuro

di Maricarmen Losa, * municipale di Verscio

Ho seguito con molto interesse tutte le serate informative sull’aggregazione di Tegna Verscio
e Cavigliano e devo dire che già dalla prima presentazione il pensiero che mi accompagnava alla fine di ogni esposto, era una certa desolazione per l’assenza dei nostri giovani a questi momenti d’informazione, che concernevano anche il loro futuro. Mi sono resa conto che la loro partecipazione era veramente scarsa e onestamente la cosa mi sconcertava. Questa sensazione
però è sciamata dopo la serata tenutasi a Tegna lo scorso 12 settembre; alla fine del dibattito,
uscendo ho capito di che fortuna abbiano avuto i nostri ragazzi a starsene a casa. Ma se questi giovani fossero stati presenti, che razza di idea si sarebbero fatti della politica che viene svolta
da alcune persone alle nostre latitudini? Persone che invece di portare argomentazioni
valide ad avallare le loro idee, sprecano energie inveendo contro gli altri, apostrofando coloro
che non la pensano allo stesso modo con appellativi poco consoni alla civiltà in cui viviamo.
Il paradosso più grande e che poi ci si stupisce che sempre meno gente si interessi all’amministrazione comunale e che sempre meno persone si mettano a disposizione per la collettività. Ma che immagine vogliamo trasmettere facendo politica in questa maniera? Viviamo o non viviamo in uno stato in cui vige la democrazia? Non è forse il caso di ricordare a certi individui che è lecito avere opinioni divergenti e ogni pensiero altrui si può non condividere ma va in ogni caso rispettato? Non è forse in questo modo che si possono intraprendere discussioni costruttive dove il confronto dovrebbe essere un percorso di crescita e non di annientamento di uno o dell’altro con rancori e personalismi che dovrebbero restare al di fuori di certi ambiti?
Ho assistito basita agli interventi ridondanti e privi di contenuto che ogni serata il “personaggio” di turno sciorinava al pubblico, ho sentito parlare di quattrini fino alla nausea: ma signori ci siamo forse dimenticati di cosa vuol dire fare sacrifici? Ci siamo forse dimenticati che tutto ciò che oggi possediamo anche nel mondo politico è frutto di voglia di fare, di lotte e di ideali perseguiti esclusivamente per il bene comune?
Non sono forse stati i nostri avi ad aver condotto tali battaglie affinché oggi noi ne possiamo
raccogliere i frutti? Perché invece di lamentarci che il Cantone non ci ha concesso sufficiente aiuto per la nostra aggregazione non ci voltiamo un attimo indietro e andiamo a vedere l’esempio che ci hanno lasciato i nostri nonni? Certo avere più liquidità subito ci permetterebbe di attuare con più velocità certi progetti, ma non averla forse sarà motivazione per rimboccarsi le maniche ed imparare a fare qualche sforzo per ottenere dei risultati che probabilmente non saranno immediati, ma che con le persone giuste e motivate non tarderanno ad arrivare.
Mi è stato insegnato fin da bambina a rispettare le persone più grandi che con la loro esperienza e saggezza dovrebbero fungere da esempio; mi dispiace dirlo ma da certe persone che ho sentito esprimersi durante queste serate c’è poco da imparare, perché se si necessita di alzare la voce ed offendere gli altri per farsi ascoltare significa che i contenuti dell’esposto sono completamente nulli. Questo è decisamente un modo di far politica in cui assolutamente non mi ritrovo ed è per questa ragione che invito tutti i cittadini, giovani e adulti, a credere in questa aggregazione e a votare «sì» per il nuovo Comune delle Tre Terre, affinché i nostri ragazzi vedano di nuovo una dinamicità che si lascia alle spalle rancori e personalismi e che invece volge lo sguardo a nuovi ideali ed ad un futuro sicuramente di duro lavoro, ma che andrà a perseguire il bene comune di tutti i cittadini di questo splendido spaccato di Ticino, che è la nostra regione.

La Regione Ticino - 16 settembre 2011

Pedemonte, una ‘voce sopra le parti’

Aggregazione, il Gruppo apolitico di chiarezza dice di no

D.L.

Nella nebulosa dei favorevoli e contrari all’aggregazione nelle Terre di Pedemonte spunta una nuova voce: quella del finora sconosciuto e non meglio precisato “Gruppo apolitico di chiarezza” che, da Verscio, fa sentire il suo canto “sopra le parti”. Unica persona di riferimento menzionata nella circolare distribuita ieri nelle Tre Terre è il professor Claudio Beretta.

Nel testo con le motivazioni che inducono al “no” alla fusione, il Gruppo si applica a correggere al ribasso i capisaldi degli aggregazionisti. Con stoccate rivolte anche a Cantone, Municipio di Verscio e Commissione di studio.

La prima pedina piazzata riguarda il “Dio soldo” e i progetti prioritari. I due milioni promessi dal Cantone sono pochi spiccioli per cullare grandi sogni. Inoltre – sostengono i firmatari – le opportunità finanziarie reali a seguito dell’unione amministrativa andranno solo ed esclusivamente a beneficio di Verscio, che oltretutto indebiterà il nuovo ente con 7,5 milioni.

Secondo aspetto: gli impiegati comunali. La commissione per l’ aggregazione – sempre stando a quanto riportato nella circolare – sostiene che tutti gli attuali troveranno impiego nel nuovo ente; quindi non vi sarà alcun risparmio. Meglio dunque mantenere le cose come stanno, così da garantire una maggiore vicinanza tra personale e cittadino.

Fa saltare sulle barricate il Gruppo apolitico di chiarezza l’ammontare dell’aiuto statale. « Esiste una assoluta disparità di trattamento rispetto ad altri progetti aggregativi ». Vengono citati il caso di Lugano-Val Colla (47 milioni di franchi) e Avegno-Gordevio, che han beneficiato di 10 milioni. Infine anche sul moltiplicatore d’imposta, vero cruccio di questa lotta serrata tra favorevoli e contrari all’unione di Tegna, Verscio e Cavigliano, c’è da ridire. « Qualsivoglia investimento andrà ad aumentare, inesorabilmente, il moltiplicatore d’imposta che, in poco tempo, si stabilizzerà definitivamente e senza remore al 100 percento».

Conclusione categorica: « Per tutte queste ragioni, oggettive, reali, senza meri fini politici, nel pieno rispetto delle identità e realtà dei nostri Comuni, invitiamo la popolazione ad esprimere un “no” deciso a un’aggregazione nefasta, inopportuna, irresponsabile e dannosa per i cittadini dei tre villaggi ».

Critiche – pesanti – formulate dal professor Claudio Beretta all’indirizzo degli amministratori di Verscio, del Cantone e della Commissione di studio (copia di una lettera aperta inviata al Consiglio di Stato e ai Municipi dei tre Comuni) caratterizzano la seconda faccia del volantino.

La battaglia di convincimento degli elettori è in pieno svolgimento. Prossimamente le nuove puntate?

mercoledì 14 settembre 2011

Rassegna stampa - 14 settembre 2011

La Regione Ticino

È assalto alla fusione

Tegna, il Municipio spiega le ragioni del ‘no’. Dibattito fin troppo acceso

Ritorno al passato
D.L.

Dopo essersi arroccato, per tre serate, su argomenti prettamente finanziari, il Municipio di Tegna ha voluto incontrare lunedì la propria cittadinanza per convincerla della bontà delle sue tesi anti-aggregazionistiche. Compito non facile, vista la nutrita presenza, in sala, di sostenitori del progetto. Percorrendo diverse strade ha voluto difendere la propria autonomia istituzionale dalle mire di uno studio che, al di fuori del discorso degli aiuti cantonali è – a detta sua – territorialmente troppo “versciocentrico”. Peccato che ne sia nata, una volta ancora, una discussione con affermazioni ripetute allo sfinimento, piagnistei, cifre che sembravano impazzite, accuse pesanti come sberle e qualche gesto dell’ombrella. Una fotocopia dell’imbarazzante, precedente, serata pubblica, per intenderci. L’incontro si apre con i cinque municipali di Tegna che, a turno, passandosi la parola, leggono le loro motivazioni che stanno alla base del “no”: Igor Lunghi solleva la questione della vicinanza delle istituzioni al cittadino, che in caso di aggregazione verrebbe meno; Pierangelo Mazzichiede maggior rispetto verso l’Amministrazione, troppo spesso discreditata; Omar Balli suona la grancassa degli aiuti (« senza soldi, i progetti si fanno solo sulla carta »); Sergio Ferrari fa presente che il peso politico di un Comune di 2600 anime conterà come il 2 di picche e bastona un Cantone « che si defila alla grande e che non mantiene le promesse ». Fabiano Mellini ribadisce che, a parte i tre progetti prioritari, nei prossimi dieci anni l’ipotetico nuovo Comune non potrà permettersi altro. Nutre pure dubbi sulla sostenibilità finanziaria degli stessi (« stiamo volando troppo alto e con quelle tre opere superiamo il limite di spesa »). In aggiunta snocciola quelle che sono le priorità di Tegna (« nel caso di un Comune unico, lo saranno ancora? »). L’Esecutivo tegnese garantisce, a mo’ di conclusione, che per i prossimi anni, si potrà viaggiare con un moltiplicatore d’imposta all’85 percento e mantenere una certa progettualità. Anche accumulando deficit per un lustro, tant’è forte il capitale proprio stoccato nel forziere. Frena l’ottimismo dei 5 Marco Rieder , della commissione di studio. Le cifre da lui fornite la settimana scorsa non sono state messe in discussione all’infuori di qualche considerazione tecnica (vedi ammortamenti sul valore residuo), che sulla sostanza del concetto non cambiano una virgola. A suo modo di vedere il moltiplicare aritmetico, dopo l’investimento per la scuola e l’allineamento degli ammortamenti s’aggirerà attorno al 100 percento e per giustificare quello politico (attorno all’ 85 e non più 75, come comunicato nel volantino dell’Esecutivo) si farà fuori il capitale proprio che è rimasto. Il suo “collega” Marco Mina chiede lumi sul Piano finanziario di Tegna. L’ultimo, allestito dal precedente Esecutivo, ha finito il suo “cammino” nel 2008. Senza questo strumento, osserva, come si possono valutare con precisione gli investimenti in arrivo e la loro sostenibilità?

L’osservazione di Mina manda in fibrillazione gli animi. Silvio Balli fa partire stilettate impregnate di “vecchi dissidi”; Marco Peter , primo cittadino, ricorda alla sala che Tegna da oltre vent’anni, attende la scuola. Antonio Monaco, municipale di Verscio, torna a fungere da parafulmine di tutti i mali dei “cugini”. Angelo Belotti annuncia a gran voce che « il nuovo ente parte in rosso! Non ci sono opportunità ma solo debiti che dovremo assumerci ». Renzo Zurini elenca quelli che sono i “gioielli di famiglia” della sposa Tegna (« ad occhio e croce 10 milioni tra terreni e beni immobili »). Renato Gobbi smentisce il “versciocentrismo” del progetto e cerca di cancellare lo spauracchio del “tutto a loro e a noi nulla”. Poi altra botta di Silvio Balli, stavolta sugli Enti locali: « Elio Genazzi nemmeno ha letto lo studio. Quando è venuto a Tegna a discutere di fusione si è mosso come un elefante in una cristalleria. Fuori i nomi di questi “belzebù” che ci frenano i progetti!». Nell’era della mondializzazione, c’è stato spazio anche per un commento critico di Serena Zurini su facebook. In particolare ha biasimato gli attacchi « offensivi » degli amministratori della pagina dedicata all’argomento. Marco Peter, prima di abbandonare la sala, invita i più “collerici” ad esercitarsi a sorridere dinnanzi allo specchio. La tragicommedia si è chiusa qui (l’aria tesa non si è comunque scaricata). Domani, a Verscio (ore 18, capannone campo sportivo), gran finale alla presenza di due consiglieri di Stato. A seguire maccheronata (speriamo non condita da altre cattiverie).


Corriere del Ticino

Tegna Il rifiuto può starci, certe battute proprio no!
Il Municipio si esprime sulla fusione ma la serata degenera


■Non
è certamente un mistero che a Te­gna, a sentir nominare la fusione comuna­le delle Tre Terre, ad arricciare il naso so­no in diversi. A differenza di Verscio e Ca­vigliano sia il Municipio che svariati citta­dini ostentano un deciso «no» all’aggrega­zione. Dopo le serate informative in cui ad aver avuto la parola furono Cantone e com­missione di studio lunedì sera è toccato al­l’Esecutivo tegnese chiamare a raccolta i propri compaesani e spiegargli – o rispie­gargli a che dir si voglia – le ragioni del mar­cato dissenso. Sublime occasione per co­loro che desideravano ottenere motivazio­ni concrete e precise sul rifiuto ma che, a conti fatti, possono essere rimasti alquan­to delusi. Quella che poteva infatti essere una serata di spunti, confronti, opinioni e quant’altro ha purtroppo finito per scema­re in un’accozzaglia di scontri verbali, po­lemiche a tutto spiano e battute di poco spirito che hanno decisamente messo in secondo piano l’importanza del dibattito. A prescindere se si è pro o contro – entram­be posizioni condivisibili o meno – un dia­logo costruttivo e corretto è base di un di­scorso equo e rispettoso di tutti i conten­denti. Ma così purtroppo non è stato, no­nostante un inizio promettente. A differen­za dei toni alquanto accesi usati nelle pre­cedenti settimane il Municipio, sindaco Omar Balli in primis, ha esordito mante­nendo un basso profilo e pacatamente spiegando il proprio credo. Chiedendo in­nanzitutto rispetto e respingendo le accu­se di campanilismo e menefreghismo sui propri cittadini piovutegli addosso in que­sti giorni, i membri dell’Esecutivo hanno evidenziato la volontà di avere un Comu­ne a misura d’uomo, aperto alla comuni­cazione e che si impegni da solo a miglio­rare i propri servizi a favore dei residenti. A tal proposito è stata ricordata l’apprez­zata socialità tegnese nei confronti di fa­miglie, studenti e l’incondizionato soste­gno alle attività culturali e sportive che ta­le sarà mantenuto. Tornando alla fusione, i municipali hanno ribadito la propria de­lusione nei confronti dell’operato della commissione di studio e del Cantone. Quello che maggiormente disturba Balli e colleghi è una gestione, a loro dire, fretto­losa e superficiale dell’intero progetto di aggregazione. In particolare sarebbe stato l’atteggiamento cantonale – tutto promes­se ma sfuggente quando più conta – la clas­sica goccia che avrebbe poi fruttato un con­tributo «indegno e irrisorio» a un proget­to «zoppo». Il seguente «dibattito» non ha certo reso giustizia né alla presa di posizio­ne municipale né tantomeno a quella dei promotori. Un discorso confuso, più ba­sato su cifre che su prospettive di benes­sere e infarcito di stoccate non propria­mente congeniali. Tra chi giudica certe opi­nioni da «università cambogiana di Pol Pot» e chi si vanta d’aver perso abbastan­za capelli rispetto a chi «40 anni fa non era neanche uno spermatozoo» è comunque arrivata la ragionata posizione della signo­ra Serena Zurini. Riconoscendo una Te­gna molto cambiata ma competente nei suoi servizi, Zurini ha sottolineato un cli­ma troppo teso a fine di una fusione felice, criticando alcuni interventi («Avvelenare chi è contro», «Mentalità medievale e ot­tusa ») trovati su una delle pagine Facebo­ok di sostegno che, seppur metafore, non darebbero quell’essenziale base di rispet­to e positività a un’unione equa.I.S.


Giornale del Popolo

Lunedì il Municipio di Tegna ha giustificato il suo «no»
Nuova serata sulla fusione, stesso clima teso e irascibile

di DOMINIQUE RATTAGGI-SALMINA

Altra serata, stesso scenario... litigioso. Lunedì sera a Tegna, in occasione dell’incontro organizzato dal locale Municipio con l’intento di spiegare alla popolazione le motivazioni della sua
posizione contraria alla fusione, il pubblico non si è risparmiato, cadendo (troppo spesso) in atteggiamenti scortesi e, lasciatecelo dire, poco costruttivi. Una “spettatrice”, prima di lasciare la sala, ai giornalisti presenti ha detto: «È proprio vero che al Teatro Dimitri ci si diverte di meno». Questo per dire che se ne sono sentite di tutti i colori.
L’incontro è stato organizzato da Tegna per Tegna. Ma, come prevedibile, tra i presenti vi erano anche rappresentanti di Verscio e Cavigliano, decisi a non restare con le mani in mano e a difendere il progetto aggregativo. Addirittura, qualcuno all’inizio ha sussurrato: «Cosa sono venuti a fare? Mica li lasceremo entrare». E invece c’erano e si sono anche fatti sentire.
Il Municipio, che sicuramente sperava in una serata più tranquilla (lo stesso sindaco ci è sembrato infastidito di fronte ad alcuni battibecchi), ha spiegato perché non crede nel progetto,
«un progetto zoppo e versciocentrico». «Ci hanno fatto credere – ha commentato il municipale Igor Lunghi – che l’aggregazione porterà solo vantaggi, ma non è così. Si rischia infatti di perdere, per esempio, la vicinanza al cittadino. Per non parlare di quelle piccole cose, come la sicurezza sul territorio o i contributi alle associazioni sportive, a cui qui a Tegna siamo abituati». «Il Municipio – ha aggiunto Pierangelo Mazzi – respinge compatto la fusione.
Dicono che lo facciamo perché siamo troppo attaccati al “cadreghin”. Ma possibile che siamo cinque, e dico cinque, persone così cattive?». «Noi abbiamo chiesto – ha spiegato il sindaco Omar
Balli – che lo studio venisse congelato,
ma non siamo stati ascoltati. Il risultato è che abbiamo ottenuto un contributo solo di 2 milioni. Chi ha tenuto duro ha ottenuto di più. Senza soldi i progetti non si fanno». E a proposito di
progetti, Fabiano Mellini si è dichiarato scettico sul fatto che con 12,5 milioni per gli investimenti si possano realizzare sia la scuola che il centro civico e il centro sportivo. «E in ogni caso – ha
aggiunto – tutto il resto verrà rimandato alle calende greche». Sulla scuola, però, il Municipio ha tenuto a precisare che si farà anche senza la fusione: «Tra dieci giorni verranno posate le modine ed entro la fine del mese presenteremo la domanda di costruzione»». «Ma voi pensate davvero – ha domandato Sergio Ferrari – che un Comune di 2.600 abitanti peserà di più? Neanche Comuni più grandi, come Minusio o Losone, sono riusciti a farsi ascoltare». Senza dimenticare, poi, l’aspetto finanziario: «Tegna non sta male. E crediamo che in futuro si possa avere un moltiplicatore dell’85%, senza rinunciare alla progettualità». E dopo la relazione dell’Esecutivo, la
parola è passata al pubblico. Un vero fiume in piena, anche fatto di rancori personali, frecciatine e uscite poco gentili. Addirittura si è arrivati a discutere a causa dell’ordine in cui i progetti appaiono sul volantino della fusione. «Altro che l’unione fa la forza», ha affermato Silvio Balli. «Uniti verremo bastonati, turlupinati e fregati». «Il nuovo Comune – ha dichiarato Angelo Belotti – partirà in rosso. Non ci sono opportunità, ma solo nuovi debiti d’assumerci tutti assieme». «Si parla solo di cifre», ha commentato Renato Gobbi. «Siamo ridicoli. Io ho vissuto 37 anni a Tegna
e ora vivo a Verscio. E vi garantisco che non ho preso nessuna malattia tropicale. Basta parlare di versciocentrismo: non è colpa di Verscio se ha i terreni adatti per realizzare i progetti».

sabato 10 settembre 2011

La Regione - sabato 10 settembre

Nessun ritocco alle cifre e ai dati di Tegna

In merito all’articolo apparso in queste pagine giovedì scorso e relativo alla serata sull’aggregazione svoltasi a Tegna il 6 settembre, la Commissione per lo studio d’aggregazione delle Terre di Pedemonte tiene a puntualizzare quanto segue: « La presentazione dei dati finanziari era identica per i tre comuni. A Tegna, considerando la particolare sensibilità per ciò che concerne l’aspetto finanziario, sia del progetto, sia delle proprie finanze comunali, è stato approfondito e illustrato, oltre a quanto già presentato a Cavigliano e Verscio, il calcolo e la proiezione del moltiplicatore aritmetico in vista del nuovo investimento per la Scuola e dell’ allineamento degli ammortamenti. Si tiene quindi a puntualizzare e a ribadire che le cifre e i dati finanziari presentati in occasione della serata informativa non sono assolutamente stati manipolati e modificati».

venerdì 9 settembre 2011

La Regione Ticino - 9 settembre 2011

Il dibattito

Ricordiamoci che i soldi non sono sinonimo di progettualità

di Marco Peter,Tegna

C’è chi sostiene che il progetto di aggregazione dei comuni di Tegna, Verscio e Cavigliano, con l’aiuto finanziario del Cantone di due milioni, non ha futuro e a livello economico non viene garantita la progettualità necessaria. A mio modo di vedere questo non è per nulla vero. Sicuramente avendo a disposizione risorse economiche elevate si facilita molto la possibilità di nuovi investimenti ma sicuramente non sono solo i soldi che permettono a un ente pubblico di operare in modo concreto e dinamico. Ne è la prova proprio il nostro Comune che per anni ha “navigato” nei soldi, con moltiplicatori da fare invidia a molti ma non è riuscito ad investire in modo intelligente né a realizzare opere necessarie e richieste dalla popolazione. Da quasi venti anni a Tegna si aspetta la nuova scuola. Si sono fatti svariati progetti, si sono acquistate proprietà, si sono spesi molti soldi per diverse proposte ma ancora oggi i nostri ragazzi vanno a scuola in una “baracca provvisoria”. Il clima politico che ha caratterizzato Tegna, non ci ha permesso di realizzare quanto necessario. Con le casse piene di soldi non si è fatto altro che mandare fior di quattrini a Bellinzona, nel fondo di compensazione, non si è fatto altro che litigare impedendo così al comune di svilupparsi e di adeguare le sue strutture alle esigenze dei cittadini. Esclusi tutti i lavori di canalizzazione, il rifacimento delle strade e la ristrutturazione del Municipio, lavori realizzati parecchi anni or sono, per il resto è stato fatto ben poco. Anche l’acquisto della proprietà ex “Villa Fischer”, costato al comune circa tre milioni nel 2003, e che pesa in modo importante sulle casse comunali, non ha portato, per il momento, nessun beneficio e miglioramento per il cittadino. A Verscio e Cavigliano, comuni che non hanno conosciuto anni economicamente floridi come noi, ma con tanta voglia di fare e gestiti in maniera corretta e responsabile, hanno potuto realizzare opere come la scuola di Verscio, il nuovo palazzo comunale di Cavigliano con la sala multiuso, il nuovo asilo e la piazza antistante, canalizzazioni e strade dando alla popolazione quel valore aggiunto (parliamo di aumento di qualità di vita) che a Tegna è sempre mancato. Questa è la prova che la progettualità non dipende solo dai soldi ma anche e soprattutto dalla dinamicità degli enti pubblici, dalle persone e dalla capacità di adattarsi alle varie situazioni e nella volontà di trovare soluzioni.

Gli esempi di altri Comuni nel nostro cantone, che hanno fatto parecchio con disponibilità finanziarie ridotte, non sono pochi, ma molto meno numerosi sono gli esempi di Comuni come il nostro che con parecchi soldi hanno realizzato così poco.

Queste le mie considerazioni per quanto riguarda gli investimenti a Tegna nel passato. Per quel che concerne gli investimenti in futuro, v’invito a voler riflettere molto bene sugli argomenti sovraesposti. Non lasciamoci lusingare solo da falsi argomenti economici. Se la scuola a Tegna sarà effettivamente realizzata – e lo auguro a tutti i bambini di Tegna!– il capitale proprio subirà un forte ridimensionamento, la gestione corrente dovrà sopportare nuovi importanti costi e di conseguenza anche il moltiplicatore dovrà giocoforza essere aumentato non di poco e a breve potremmo trovarci in una situazione ben diversa da quella attuale. E allora sì che di nuovi progetti, d’investimenti non ne faremo più. Per un futuro promettente per noi tutti, ma soprattutto per i nostri figli, vi prego di impegnarvi per la fusione e votare sì.

giovedì 8 settembre 2011

Rassegna stampa - 8 settembre 2011

La Regione Ticino

Tegna, insulti ‘aggregati’

Serata informativa sulla fusione polemica e poco costruttiva

D.L.

Qualcuno, seduto tra il pubblico, martedì sera ha affermato: « Anche Tegna ha il suo teatro.. .». Una chiara allusione allo spettacolo – non certo costruttivo – andato in scena nella gremitissima sala comunale. Se ne son sentite di tutti i colori. Non solo cose sensate, coraggiose, in linea coi tempi, bensì anche attacchi personali, gesti da stadio, livore e offese. Il braccio di ferro tra favorevoli e contrari all’aggregazione (parsi minoritari tra il pubblico) ha acceso gli animi. Il sipario si è aperto con la presentazione del progetto affidata aMarco Mina eMarco Rieder , della Commissione di studio. Il primo ha illustrato i vantaggi dell’unione dei Comuni, il secondo focalizzato l’attenzione sugli aspetti finanziari. Quando ha osato toccare il tasto del moltiplicatore d’imposta di Tegna – croce e delizia del discorso aggregativo – affermando che, con gli investimenti in arrivo, ci sarà da mettere in conto un incremento di circa 21 punti della pressione fiscale, sono saltati i nervi ad alcuni presenti. Il sindaco Omar Balli lo ha smentito sbattendogli sotto il naso il consuntivo 2010, che chiuderà con un attivo da capogiro (il 2011 sarà comunque ancora nel segno del rosso) e contestando i dati forniti. Ha accusato i relatori di aver ritoccato le cifre esposte rispetto alle precedenti serate. Silvio Balli , consigliere comunale, promotore nel 2006 di una mozione a favore della fusione, non ha nascosto la sua delusione: « Il progetto presentato è “versciocentrico” e Tegna subisce una rapina! Siamo sempre stati in grado di onorare i nostri impegni e possiamo investire grazie al capitale proprio». Poi giù fiondate senza freno agli Enti locali, alla Commissione di studio e ai “vicini” di casa. Ironicamente, Antonio Monaco , municipale di Verscio, ha ringraziato l’autorità municipale di Tegna per la « grande collaborazione dimostrata in questi anni ». Angelo Belotti , già municipale di Tegna, ha spostato il discorso sul terreno della legittimità: « Che diritto abbiamo noi, verso le generazioni passate e future, di svendere i nostri Comuni? I progetti che avete in mente, senza soldi, ve li scordate. Ad altri studi aggregativi vanno i milioni, a noi nulla; aprite gli occhi! ». Prese le difese del Cantone, Corrado Bianda ha fatto presente che i processi aggregativi erano stati avviati a suo tempo per aiutare quei Comuni che versavano in compensazione. Il Pedemonte, ha detto, non rientra in quest’ottica. Perciò « la vostra è un’aggregazione di opportunità ».Marco Peter , presidente del Cc di Tegna, ha rivolto un accorato appello a votare “sì” per 3 ragioni: l’esperienza positiva di coloro che hanno già fusionato; la testa; la pancia e il cuore. Ha poi osservato che, « per lavorare bene ci vuole un ambiente sereno» (che a Tegna, in questi ultimi anni, non c’è).

Dal dito medio al ‘vizietto’

Un dito medio (« mal interpretato », si è affrettato a precisare l’interessato) di Silvio Balli all’indirizzo del sindaco di Cavigliano Fabrizio Garbani Nerini ha imbarazzato la sala. Senza scomporsi questi ha tirato dritto: « Non capisco chi vede l’aggregazione unicamente come modo per ottenere il più possibile dal Cantone per il proprio orto. Siamo delle comunità molto simili, affrontiamo le sfide future uniti. Non siamo nemici. Rinunciate a creare un clima da caccia alle streghe! ».

Arringato in fondo alla sala, Omar Balli ha commentato: «S arò campanilista, ma non mi sembra giusto che Tegna debba rinunciare alle sue iniziative a favore di un progetto che non dispone delle basi per reggersi ». Poi l’ennesima stoccata di Silvio Balli ai cugini di Verscio, accusati di essere dei “manipolatori di cifre incredibili” e di « avere il vizietto di far pagare agli altri anche la loro parte ». Un “altolà” a chi parla di “versciocentrismo” è invece arrivato nell’affondo di Valentina De Bianchi , del Gruppo di sostegno alla fusione: « Ma in che secolo vivete? In 30 secondi, uno in auto da Tegna arriva a Verscio!».

Seguita da un’impietosa messa a nudo della situazione locale: «A Tegna i contrasti personali sono il fulcro della politica. Ci vuole un ‘click’ che ci faccia capire che uniti siamo più forti ».

Anche il granconsigliere verscese Francesco Cavalli ha fatto sentire la sua voce: « La ricchezza di un Comune non la si misura solo dal moltiplicatore. Non dobbiamo andare a votare col portafoglio !». Romano Maggetti , ex consigliere di Cavigliano, dal canto suo ha esortato il futuro Municipio a partire di slancio con i progetti previsti. Silvio Balli ha rovesciato una carriola di critiche sulle sezioni Ppd e Ps di Tegna per il loro appoggio incondizionato all’aggregazione. Sergio Ferrari , municipale di Tegna, ha chiuso il dibattito inneggiando alla “disinformazione”.

Giù il sipario. Gli attori-sceneggiatori, incazzati neri e non, hanno lasciato la sala. Non sappiamo se ci sia sfuggito qualcosa. Ma l’impressione è che si sia parlato troppo di denaro. L’ occasione per discutere di cose più costruttive, che non costa nulla, è andata perduta.

Giornale del Popolo

FUSIONE DEL PEDEMONTE Aria tesa per una serata (quasi) monotematica
A Tegna in molti voteranno pensando solo al portafoglio Corriere del Ticino

di DOMINIQUE RATTAGGI-SALMINA
Soldi, soldi e ancora soldi. Martedì a Tegna, durante la terza serata dedicata all’aggregazione nelle Terre di Pedemonte, si è parlato quasi esclusivamente di finanze. Moltiplicatore politico, moltiplicatore aritmetico, contributo cantonale: sono temi sui quali si è a lungo dibattuto, in un clima abbastanza teso. E la sensazione è che molti, il 25 settembre, voteranno pensando al portafoglio. La sala era gremita. Segno che attorno all’argomento c’è interesse. Ma anche grande timore. L’aggregazione – non è certo una novità – divide. E martedì sera il fronte del «no» si è fatto sentire a gran voce. Non sono mancate, però, le prese di posizione favorevoli. Espresse con toni più pacati e spesso interrotte, anche in maniera poco educata, da chi la pensava diversamente. Una discussione piuttosto ripetitiva, in un contesto piuttosto litigioso.
La presentazione del progetto non è piaciuta a Omar Balli, che ha contestato alcuni dati relativi al suo Comune, secondo lui non veritieri ed esposti in modo da screditare Tegna ed esaltare
Verscio. Al sindaco il progetto proprio non va giù: «Faccio parte di coloro che hanno firmato la petizione per far ripartire il discorso della fusione. Ma sinceramente mi aspettavo qualcosa
di più. Non dobbiamo rinunciare alla nostra progettualità per un progetto versciocentrico».
Posizione simile quella del consigliere comunale Silvio Balli: «Nei giorni scorsi il GdP ha ricordato che ho presentato una mozione per rilanciare l’aggregazione. Non ho cambiato idea, ma pensavo in un progetto migliore, non incentrato ancora una volta principalmente su Verscio. Ci è stata fatta una proposta scandalosa e umiliante. Per Tegna una vera rapina. I contribuenti del nostro Comune pagheranno di più e per avere cosa in cambio? Niente». «Mi domando – gli ha fatto
eco l’ex municipale Angelo Belotti – che diritto abbiamo noi, nei confronti delle generazioni future, di svendere i nostri Comuni. I due milioni che ci hanno offerto non sono nulla confronto a quelli che sono stati stanziati per la Vallemaggia». Un punto, quello del contributo cantonale, dolente per molti. Anche se Corrado Bianda, presente a nome della Sezione enti locali, ha cercato di spiegare che quella nelle Terre di Pedemonte è un’aggregazione d’opportunità.
«Io – ha commentato il consigliere comunale Marco Peter – voterò “sì”, con la testa e con la pancia, basandomi sull’esperienza di chi ci è già passato ». «Da un punto di vista geografico -
ha aggiunto l’ing. Franco Donati – siamo già un Comune unico. Al momento del voto pensiamo ai nostri figli». Un invito espresso anche da Francesco Cavalli (gruppo di sostegno). «Personalmente – ha affermato Marco Mina della Commissione di studio – riesco a capire chi dice che voterà contro con il cuore, ma non chi lo farà per motivi economici». «È ora di cambiare mentalità», ha
spiegato Valentina De Bianchi del gruppo di sostegno all’aggregazione. «La fusione non è una transazione finanziaria. Votiamo “sì” non per i soldi, ma per tutto il resto che ci può dare». Favorevole anche il commento del sindaco di Cavigliano Fabrizio Garbani Nerini: «Aggregarsi
per ottenere qualcosa in più per il proprio Comune è una visione che non condivido. Preferisco quella di creare una grande comunità. Questo progetto è una buona proposta per i nostri cittadini. Allo stato attuale la migliore».

Pedemonte Tegna resiste, la fusione tuttora un tabù
Nel mirino «versciocentrismo» e poca trasparenza cantonale


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Martedì è toccato, finalmente, an­che a Tegna ospitare la consueta se­rata informativa sul progetto aggrega­tivo delle Tre Terre. Finalmente, per­ché dopo due incontri piuttosto di­stesi e quantomeno possibilisti a Ca­vigliano e Verscio stavolta le premes­se per una serata di tono decisamen­te più bollente rispetto alle altre c’era­no tutte. Si ricorda la più che netta ri­nuncia tegnese al progetto del 2002 e i diversi dubbi dei suoi rappresentan­ti sorti durante i precedenti due dibat­titi: come da copione la terza e ultima discussione, stavolta nella tana del lu­po, si è risparmiata su poco o nulla. Dopo l’esposto dei relatori, per la ve­rità poco differente rispetto a quanto sentito la settimana prima, la parola è passata al pubblico e, come antici­pato, gli animi si sono scaldati. Il pri­mo argomento basilare dei contestan­ti, tra cui han spiccato gli attivissimi Silvio e Omar Balli (sindaco), puntò perentoriamente il dito sul previsto – e inadeguato rispetto ai «soli» due mi­lioni di contributi cantonali – molti­plicatore al 90%. A rincarare la dose, avvertendo dell’incombenza di una svendita vergognosa e discriminan­te, ci ha invece pensato Angelo Belot­ti.
Gli scettici, oltre ad accusare le au­torità di scarsa trasparenza e manipo­lazione di cifre, si domandano di qua­le progettualità si potrà mai discute­re di fronte a cotanta parsimonia da parte del Consiglio di Stato. Il quale, per giunta, viene ricordato molto più generoso in occasione dell’unione fra Avegno e Gordevio (10,5 milioni) e
della questione luganese (43 milioni). Tegna avrà la sua scuola, questo è cer­to, ma sulle altre, necessarie opere da mettere in cantiere l’ottimismo non regna sovrano. A conti fatti Tegna, quindi, starebbe benissimo così co­m’è e il processo aggregativo non fa­rebbe che intaccarne il lauto benes­sere economico. Come tentativo di sfatare tale illusione è arrivata, in re­plica, la relazione finanziaria presen­tata da Marco Rieder il cui messag­gio, in essenza, riporta una situazio­ne dei conti comunali non propria­mente rosea, esattamente all’opposto delle convinzioni di una Tegna finan­ziariamente in salute. Esempio prati­co derivante è proprio la realizzazio­ne del nuovo istituto scolastico tegne­se che andrà in porto, come detto, con o senza fusione. Secondo i calcoli il­lustrati i costi derivanti dalla costru­zione della scuola porteranno un au­mento del 21% di punti del moltipli­catore aritmetico con conseguente di­minuzione del capitale proprio con cui assorbire i deficit. Insomma, c’è chi pensa che con due milioni non si farà niente, mentre Romano Magget­ti sottolinea che senza di si farà ancor di meno. Tornando all’acceso dibatti­to, tra gli altri pomi della discordia fi­gurano la situazione dell’azienda del­l’acqua potabile e il temuto «verscio­centrismo » che, secondo i titubanti, farà tutto meno che l’interesse pub­blico. Tutti comunque concordi su pe­so e importanza del prossimo 25 set­tembre che una volta per tutte dirà se il vento del 2002 è cambiato. I.S.

martedì 6 settembre 2011

La Regione Ticino - 6 settembre 2011

Il dibattito

Un ente dinamico e attrattivo

di Lucia Galgiani Giovanelli, ‘Gruppo TreTerre l’unione fa la forza’

Tegna, Verscio, Cavigliano: le Tre Terre; un territorio ricco di storia, di tradizioni, di contatti e di relazioni inscindibili. I tre comuni, uniti già in passato da parecchi interessi, si trovano ora a dover decidere del proprio futuro: mantenere tre amministrazioni comunali o crearne una sola? Una prima consultazione popolare nel 2002 ha escluso questa possibilità… forse i tempi non erano maturi, forse il progetto non era sufficientemente accattivante o non si sono trovate le motivazioni giuste, fatto sta che il responso delle urne è stato negativo a Tegna e ha fatto naufragare il futuro comune. Ora, dopo una raccolta firme per avviare un nuovo studio aggregativo, il prossimo 25 settembre saremo chiamati di nuovo ad esprimerci.

Il nuovo studio propone un comune dinamico e attrattivo che saprà raccogliere la sfida del futuro, mantenendo le caratteristiche che fanno delle nostre Tre Terre un luogo estremamente attento ai bisogni dei cittadini, dove la dimensione umana ha il sopravvento su quella dei “non luoghi” dormitorio o di zone prettamente commerciali.

Chi si occupa seriamente e responsabilmente di cosa pubblica sa che il futuro è nel nuovo comune di Tre Terre. L’essere progettuali presuppone razionalizzare le risorse e dare ai cittadini tutti i servizi necessari per poter vivere nel proprio territorio: un comune di settecento anime o poco più non potrà mai riuscire a gestire e finanziare tutto ciò che il cittadino chiede: sicurezza, educazione, pianificazione, gestione delle risorse, imprenditoria, rifiuti, acqua, servizi sociali vari per malati e anziani, cultura, sport e tempo libero!

Votare sì il 25 settembre significa amare il nostro territorio, significa dargli un futuro, valorizzandone le specificità e garantendone l’autonomia.

Aggregarci significa mantenere la nostra identità e la nostra singolarità e non, come sostengono i detrattori, perdere le tradizioni e la cultura del nostro paesello! Siamo un’unica realtà con sfumature e peculiarità, magari leggermente diverse, ma con un comun denominatore che ne costituisce un valore aggiunto e non un ostacolo; mantenendo lo statu quo e quindi restando piccole entità, saremo, nell’immediato futuro, fagocitate da enti superiori senza avere nulla da dire! Chi dice no banalizza i problemi reali e non vuole trovare soluzioni condivise, adducendo a pretesti finanziari; rimanendo legato a modi di pensare e di concepire la vita estremamente limitati e ottusi! Il nuovo comune di Tre Terre avrà circa 2’600 abitanti, saremo comunque ancora una piccola realtà ma potremo guardare al futuro con maggiore fiducia e progettualità; potremo discutere e confrontarci sapendo di creare qualcosa per noi e di essere in grado di realizzarlo e gestirlo perché ne avremo la forza! Invito i cittadini responsabili, che amano queste bellissime Tre Terre e vogliono che anche i loro figli ci possano vivere da persone consapevoli di far parte di un luogo privilegiato, a votare sì il prossimo 25 settembre.

Tutti alla biciclettata sabato 10 settembre!

Pedemonte, la ‘ciclo-fusione’

Pedalata popolare in vista del 25 settembre

Una divertente pedalata fuori dal... comune, in compagnia, per salutare la nascita (così, almeno, si augurano i promotori) dell’ente unico delle Tre Terre di Pedemonte. A proporla, sabato 10 settembre, sono il Gruppo di sostegno “L’Unione fa la forza”, il Partito socialista, sezione Terre di Pedemonte, Il Ppd di Verscio e Tegna e le sezioni Plr di Cavigliano e Verscio. Il programma prevede il ritrovo dei partecipanti al parco giochi di Tegna, con la merenda, alle 16. Poi tutti in sella, senza fretta, direzione la piazza comunale di Verscio, dove ad attendere i “girini” desiderosi di sgranchire i muscoli ci sarà un’animazione teatrale; alle 17.45 si ripartirà alla volta di Cavigliano, dove alle 18 sul piazzale del Torchio è previsto un aperitivo in musica. La pedalata è facilissima e aperta a tutti ed è, ovviamente, un’occasione per stare assieme con il “pretesto” dell’unione amministrativa. La “ciclofusione” avrà un programma ridotto in caso di pioggia, con un aperitivo in musica, servito dalle 18, nel salone comunale di Cavigliano.

Ricordiamo, inoltre, che stasera, con inizio alle 20, ci sarà la terza serata informativa sul progetto aggregativo in consultazione il prossimo 25 settembre: appuntamento nel salone del Consiglio comunale di Tegna.


da La Regione Ticino, 6 settembre 2011

La Regione Ticino - 6 settembre 2011

Il Ppd e il Ps di Tegna invitano a sostenere l’aggregazione

La Sezione Ppd e il Gruppo Ps di Tegna si schierano a favore dell’aggregazione nelle Terre di Pedemonte. « Il progetto di unione amministrativa è un passo fondamentale per lo sviluppo dei nostri tre paesi – rilevano in una nota stampa – Infatti solo unendoci potremo avere una maggiore forza contrattuale verso l’agglomerato di Locarno e verso il Cantone. Con la fusione eviteremo inoltre una dispersione di risorse sia umane, sia finanziarie. Basti pensare che viviamo in un territorio ristretto di pochi chilometri e tre amministrazioni comunali non sono performanti per il nostro sviluppo» . Le Tre Terre, unite in un unico comune, a detta dei due schieramenti politici, avranno la massa critica per proporre quei servizi che attualmente non possono neanche essere presi in considerazione. « Pensiamo ad esempio agli aiuti per gli anziani o ai giovani. Oggigiorno, le situazioni di collaborazione intercomunale non sono più sufficienti: è giunto il momento di cambiare per avere un unico Comune più performante e che sappia rispondere al meglio ai nuovi e molteplici bisogni della popolazione» . Al riguardo della situazione finanziaria di Tegna, precisano che « apparentemente le finanze comunali potrebbero sembrare positive, ma non lo sono per niente: è vero che abbiamo un capitale proprio importante, ma pure un debito pubblico fuori misura. E ricordiamoci che, quando verrà realizzata la nuova scuola, il capitale proprio sarà azzerato ma il debito pubblico rimarrà elevato o risulterà ancora più alto. Inevitabilmente il moltiplicatore d’imposta subirà un ritocco verso l’alto (e non di poco!)» . Da qui l’invito alla cittadinanza: « Non lasciamoci quindi ingannare dalle strategie politiche applicate dal nostro Municipio contrario da sempre all’aggregazione e poco incline, lo si è visto più volte, a risolvere problemi importanti. Con l’aggregazione non solo ci saranno più forze da mettere in campo, ma anche nuove “teste” capaci di pensare finalmente al bene comune di tutti i cittadini» .

Sulla scorta di questi argomenti, Ppd e Ps invitano la popolazione a votare ‘sì’ il prossimo 25 settembre.