lunedì 4 luglio 2011

Scritto nel 2002 ma attuale

AGGREGAZIONE DI PEDEMONTE: UN PROGETTO CHE GUARDA AL FUTURO

Francesco Cavalli laRegione 29 agosto 2002

A poche settimane dalla votazione consultiva sull'aggregazione dei comuni di Tegna, Verscio e Cavigliano, una cosa è certa: l'esito non è per nulla scontato.
Questo nonostante l'evidente unità territoriale (il toponimo Terre di Pedemonte è ben noto in tutto il Ticino), le radici storiche e l'analogia dei problemi che i tre attuali Comuni si trovano a dover affrontare. Infatti il progetto è sostenuto dai municipi di Cavigliano e Verscio, ma decisamente osteggiato dall'esecutivo di Tegna che, con un opuscolo zeppo di slogan ad effetto distribuito alla popolazione, paventa un futuro a tinte fosche per i propri cittadini soffocati dalla preponderanza numerica dei vicini.
L'aggregazione proposta guarda proprio al futuro, prefigurando un Comune di dimensioni rispettabili che potrà affrontare molto meglio, rispetto ai tre piccoli Comuni attuali, le sfide che ci attendono nei prossimi decenni; sarà in grado di offrire strutture e servizi più efficienti, avrà una maggior autorevolezza politica nei confronti dei partners pubblici (stato e comuni limitrofi) e privati (fornitori di servizi) e, non da ultimo, disporrà di un'indubbia autonomia finanziaria. Non si tratta infatti di un'operazione dettata da uno stato di necessità ma, come viene evidenziato nel rapporto del Consiglio di Stato, di un'opportunità da cogliere adesso, senza attendere che gli eventi politici ed economici ci pongano in una situazione di disagio.
Nell'imminenza della votazione è quindi opportuno fugare i principali timori che sono stati espressi da alcuni cittadini (non solo di Tegna) durante gli scorsi mesi.

E' ad esempio infondato il timore che le Istituzioni del nuovo comune non rappresentino adeguatamente le attuali realtà locali. Gli elettori che designeranno Municipio e Consiglio Comunale saranno cittadini del Comune di Pedemonte, non di una sua componente e spetterà, come oggi, ai gruppi politici presentare candidati capaci e motivati. Semmai è proprio lo statu quo a celare il pericolo di una prevalenza di interessi particolari.

Altrettanto fuori luogo è il timore che un'amministrazione centralizzata sia di difficile accesso, in particolare per gli anziani. Il problema non è questo: il nuovo Comune dovrà disporre di un'amministrazione più efficiente rispetto alle attuali e saper aiutare i cittadini (anziani in particolare) nel disbrigo di pratiche a volte di difficile interpretazione visto il ruolo sempre crescente delle nuove tecnologie informatiche.

Una critica ricorrente al progetto di aggregazione riguarda la presunta centralizzazione di tutti servizi a Verscio. A prescindere dalla realtà geografica che è quella che è, non è possibile pensare che i futuri amministratori di Pedemonte saranno così sprovveduti da non assegnare un'adeguata funzione alle attuali infrastrutture quali la nuova casa comunale di Cavigliano e la splendida sala ottocentesca sede del Consiglio Comunale di Tegna.
Inoltre il progetto ribadisce in modo chiaro che le attuali sedi di scuola dell'infanzia ed elementare saranno mantenute, e prevede pure la realizzazione di una nuova sede scolastica in territorio di Tegna.

E' comprensibile che qualcuno possa temere la perdita l'identità, ma la cultura e le tradizioni delle singole comunità locali potranno sopravvivere e prendere anche nuovo vigore grazie alle iniziative di gruppi spontanei parecchi dei quali già ora attivi nei tre comuni. Del resto gli esempi non mancano: località come Solduno, Comologno, Arcegno, Golino, Carasso, Ravecchia e altre ancora conservano la propria identità anche senza l'autonomia politica.

Infine, in ambito finanziario, non è esatto affermare che i cittadini di Tegna risulteranno penalizzati dall'aggregazione a causa dell'aumento (invero piuttosto contenuto) del moltiplicatore. Lo stesso Municipio, nel suo opuscolo, ammette che l'attuale situazione è dovuta principalmente al fatto che a Tegna mancano infrastrutture importanti, in primis la scuola, già realizzate negli altri due comuni. Proprio per questo il progetto di aggregazione prevede che, per i prossimi anni, il 46% degli investimenti riguarderà il territorio di Tegna (scuola compresa).

In conclusione, l'aggregazione oggi proposta non è un salto nel buio, ma un progetto studiato in modo approfondito per dare alla nostra comunità un futuro all'insegna della solidarietà e del progresso economico e sociale. Mi auguro perciò che i cittadini sapranno dimostrare lungimiranza e accogliere questa opportunità, certamente di valenza storica, che, al di là di situazioni contingenti, si propone di dare una migliore qualità di vita, nuovi stimoli e nuova progettualità alla nostra bella contrada.

1 commento:

  1. Ottimo articolo. In effetti basterebbe cambiare il nome del nuovo comune in Tre Terre e non sembrerebbe neanche scritto dieci anni fa...

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