di Francesco Cavalli
laRegione, 14 luglio 2011
In Ticino i poteri esecutivo e legislativo sono eletti con il sistema proporzionale e di conseguenza chiunque accede a una carica politica lo fa, volente o nolente, su una lista di partito. Poi può succedere che l’eletto non si trovi più a proprio agio nel partito e decida di abbandonarlo. Logica e correttezza politica suggerirebbero però che chi lascia un partito dovrebbe pure mettere a disposizione la carica elettiva a cui è stato designato. Ma questo non è esplicitamente previsto dalla legge per cui c’è chi, ignorando l’impegno assunto nei confronti degli elettori, rimane ben attaccato alla poltrona.
Lo ha fatto due mesi fa Sergio Morisoli e nei giorni scorsi lo ha imitato, stando a quanto riferito dalla stampa, il Sindaco di Tegna Omar Balli. Entrambi abbandonano il PLR per avvicinarsi alla Lega. Entrambi, fatte le debite proporzioni, attirati da una candidatura alle Camere Federali.
Mi si potrebbe obiettare che questi sono affari dei due partiti, e nel secondo caso, del comune di Tegna, che non dovrebbero interessare un Verscese per di più socialista.
Invece la questione mi interessa parecchio, in quanto il cambio di casacca del Sindaco di Tegna avviene a poco più di due mesi dalla votazione consultiva - che si terrà il prossimo 25 settembre - sull’aggregazione dei tre comuni delle Terre di Pedemonte, e non è difficile ipotizzare che sulla scelta di abbandonare il ‘partitone’, oltre alla candidatura per Berna, abbia influito anche questa importante scadenza.
Il Municipio di Tegna sta osteggiando apertamente questo secondo tentativo di aggregazione che, a differenza del primo, ha preso avvio da una sottoscrizione cui ha aderito circa il 50% delle cittadine e dei cittadini dei tre comuni. Ma quello attuale è un municipio ben diverso da quello eletto nel 2008, composto da due PLR, un PPD, un PS e un rappresentante del “Gruppo Primavera”. Infatti i municipali PPD e PS, constatata l’impossibilità di una collaborazione costruttiva, hanno ben presto dimissionato e sono stati sostituiti da persone vicine alle altre forze politiche. Ora, con il passaggio del Sindaco alla Lega, la composizione partitica del municipio risulta modificata nella misura dei tre quinti. E allora è lecito chiedersi quanto questa compagine municipale rappresenti ancora l’elettorato e come possa fare da portavoce del comune nel dibattito in vista della votazione consultiva.
È facile prevedere che nei prossimi mesi l’esecutivo tegnese farà di tutto per indurre gli elettori del comune a respingere la proposta di aggregazione, adducendo ragioni finanziarie che ne nascondono altre più smaccatamente campanilistiche.
Il gruppo di sostegno “Tre Terre: l’unione fa la forza”, presentatosi settimana scorsa (laRegione 9 luglio), si propone di sensibilizzare le cittadine e i cittadini affinché sappiano cogliere questa importante (e ultima) opportunità. Ma tra i compiti del gruppo ci sarà certamente anche quello di smontare gli slogan fuorvianti del municipio di Tegna.
Nessun commento:
Posta un commento