Comune unico del Pedemonte: indicazioni per una scelta responsabile. L’ipotesi che va sempre più delineandosi all’orizzonte di unificazione amministrativa dei tre Comuni di Tegna, Verscio e Cavigliano è certamente affascinante come lo sono tutte quelle ipotesi di lavoro che propongono una razionalizzazione dell’esistente, una riorganizzazione e valorizzazione dei servizi e delle peculiarità ma, più in particolare della risoluzione di problematiche che costituiscono un freno ad un ottimale sviluppo. Legare sinergicamente le forze oggi divise – sacrificando le storiche individualità ed interessi di campanile in funzione di un futuro beneficio – o mantenere lo status quo? Questo il dilemma al quale il prossimo 25 settembre saranno chiamati a rispondere i cittadini delle Tre Terre tramite il voto consultivo.
Ieri intanto, a Cavigliano, il Gruppo di studio per la fusione (con alla testa Marco Mariotta ), al quale si deve il gran lavoro di raccolta dati e di programmazione portato avanti dal 2007 ad oggi, ha voluto incontrare la stampa per presentare quelli che sono gli atout del progetto. A cominciare da una struttura politica più snella ed efficace.
Oggi nei tre Comuni sono attivi 15 municipali e 67 consiglieri comunali; senza dimenticare le circa 160 persone che ruotano attorno a consorzi ed enti vari; con la fusione il loro numero scenderà a 5 municipali e 25 legislatori. I macchinosi e litigiosi consorzi, invece, spariranno. Ciò garantirà, in ogni settore, un’amministrazione più snella (con la riduzione dei tempi decisionali) e funzionale, irrobustendo la forza contrattuale del nuovo ente al cospetto dei Comuni circostanti e dello Stato. Ma, soprattutto, ha sottolineato il sindaco di Verscio Bruno Caverzasio , permetterà quella separazione dei poteri che oggi non può essere garantita in quanto in molti devono giocoforza ricoprire più funzioni e cariche. Sarà pure meno complicato trovare persone motivate e disposte ad occuparsi della “cosa pubblica”, dal momento che le poltrone in seno alle varie compagini saranno ridotte sensibilmente. In altre parole si allarga l’ambito territoriale da amministrare, si centralizzano le decisioni ma non cambiano né il sistema di amministrazione, né, molto realisticamente, le rappresentanze “politiche” e i relativi legami e modalità di amministrazione. Al di là di una generica economia di scala in termini di risorse umane, sul fronte della progettualità – sempre a detta degli interessati – le cose miglioreranno. Quale esempio sono state portate opere quali la nuova scuola di Tegna, il futuro Centro civico a Verscio (con la ristrutturazione del vecchio palazzo comunale) e la palestra/centro sportivo. Dal punto di vista finanziario – come ha illustrato Antonio Monaco – con gli aiuti e gli incentivi cantonali (importanti benefici annui giungeranno dalla Legge sulla promozione degli investimenti) il moltiplicatore di “Tre Terre” (così si chiamerà) si assesterà sul 90 per cento. « Ci saranno dei risparmi, ne sono sicuro, anche se non nell’immediato, dal momento che bisognerà dapprima procedere ad una riorganizzazione logistica ».
Legittimo chiedersi se dal Cantone non era possibile ottenere di più in termini di pregiata valuta: « Il Pedemonte rappresenta un caso anomalo. Non figurava infatti nella lista di quei progetti pronti a spartirsi la torta da 120 milioni di franchi destinata a tale scopo. È grazie all’aiuto dell’ex consigliere di Stato Luigi Pedrazzini che abbiamo potuto beneficiare di un contributo di due milioni. Perciò questa cifra va accettata». Anche perché – come rilevato da più parti – la fusione non deve basarsi solo sul parametro finanziario.
Le ipotesi: sì o no, cosa potrebbe succedere?
« Stavolta decidiamo noi. La prossima, se bocciamo il progetto, no. Saranno gli altri a decidere al posto nostro ». È categorica nel suo giudizio Mariagrazia Peri , rispondendo alla domanda “cosa succederà se l’aggregazione viene respinta?” Scartata l’ipotesi di una eventuale fusione a due perché priva di senso, si teme che il programma di sviluppo dei tre Comuni (capace di valorizzare le risorse naturalistiche, garantire la salvaguardia del territorio e offrire migliori servizi e infrastrutture alla popolazione) possa impantanarsi. Da non scartare nemmeno l’ipotesi di un’unione coatta.
Il governo è stato chiaro: niente fusioni, niente aiuti. Cosa ancor più grave se non si è saputo dotare il paese delle infrastrutture di base.
Nel caso di Tegna, la scuola: « Occorre stare attenti alle motivazioni portate dai contrari alla fusione come il Municipio di Tegna. Da 20 anni l’aspettiamo e non è ancora realtà – osserva Marco Mina –. Quello del moltiplicatore basso è uno specchio per le allodole! ». Dovesse invece prevalere il “sì”, ecco che il primo aprile del 2012 i cittadini del Pedemonte saranno chiamati alle urne per eleggere i loro rappresentanti nella nuova realtà istituzionale.
Per una più attenta e meditata analisi, in modo da porre i cittadini in condizione di comprendere e valutare la portata del voto che andranno a dare e le possibili conseguenze che ne possono derivare, sarà presto recapitata a tutti i fuochi la documentazione col materiale di voto.
Corriere del Ticino
Tre Terre Si avvicina il voto nell’«altro» 25 settembre
Fasi finali nella campagna sull’aggregazione del Pedemonte
■Mentre l’attenzione generale è puntata sull’aggregazione della Sponda sinistra della Maggia, c’è anche un «altro» 25 settembre; fra cinque domeniche, infatti, anche la popolazione delle Terre di Pedemonte avrà infatti espresso il proprio parere sull’unione politica dei Comuni di Tegna, Verscio e Cavigliano. Un progetto sicuramente più piccolo rispetto a quello che interessa l’area urbana – il comprensorio interessato conta 2.600 abitanti – ma non per questo meno complesso e travagliato, nella sua fase di sviluppo. Ieri mattina, a Cavigliano, il Gruppo di studio che ha disegnato i contorni del futuro Comune di Tre Terre – questo il nome scelto per la nuova entità, in caso di successo alle urne – ha ripercorso la storia a di questa iniziativa politica, e descritto i contenuti degli accordi raggiunti con il Cantone.
Il nuovo Comune in cifre
Questi, in poche cifre, i lineamenti di Tre Terre: detto dei 2.600 abitanti, il nuovo Comune si svilupperebbe su 1.139 ettari, avrebbe un capitale proprio di 4 milioni di franchi, moltiplicatore d’imposta al 90% e possibilità annue di investimento pari a 1,7 milioni di franchi senza ricorrere a ulteriore indebitamento. I tre progetti principali individuati dalla Commissione sarebbero la Scuola elementare di Tegna, il nuovo palazzo comunale a Verscio e il centro sportivo con palestra, sempre a Verscio. Dal punto di vista politico, le attuali 160 poltrone – tra Municipi, Consigli comunali e consorzi vari – si ridurrebbero drasticamente: il Comune conterebbe un Municipio di 5 membri e un Legislativo di 25.
Gli incontri con la popolazione
Per quanto riguarda l’avvicinamento al voto, in questi giorni la cittadinanza riceverà a domicilio la documentazione con il materiale per esprimere la propria decisione. Serate pubbliche sono poi previste nei saloni comunali dei tre Comuni (sempre con inizio alle 20): mercoledì 31 agosto a Cavigliano, il giorno seguente a Verscio e mercoledì 6 settembre a Tegna. Il «gran finale» è poi in programma giovedì 15 settembre dalle 18, nel capannone del campo sportivo di Verscio, con una maccheronata preceduta dagli interventi dei sindaci e dei consiglieri di Stato Manuele Bertoli e Norman Gobbi. Da segnalare, infine, una giornata ricreativa organizzata dal Gruppo di sostegno all’aggregazione, sabato 10 settembre: in programma, con partenza da Tegna alle 16 e arrivo a cavigliano alle 18, una biciclettata sull’argine del fiume seguita da un aperitivo.
L’enigma rimane Tegna
Oggi come nove anni or sono, ad ogni modo, il vero punto interrogativo dell’aggregazione è la posizione di Tegna. Il Municipio ha ribadito il suo parere negativo sul progetto – ritenuto «Versciocentrico » e troppo povero, visto l’esiguo contributo finanziario cantonale – e non è chiaro se i cittadini, ancora una volta, ne seguiranno le indicazioni. Di sicuro – hanno chiarito i membri della Commissione di studio – per ora c’è solo che l’opzione dell’aggregazione coatta non è più un tabù; soprattutto se, come nel 2002, i «sì» dalle urne saranno maggioritari – oltre che negli altri due Comuni – anche nel computo complessivo. O.B.
Giornale del Popolo
TEGNA, VERSCIO E CAVIGLIANO Incontro con la Commissione di studio
«La fusione? Un’opportunità (l’ultima) da non perdere»
I punti forti del progetto descritti nel Rapporto alla cittadinanza redatto dal Cantone, distribuito in questi giorni a tutti gli abitanti.
di DOMINIQUE RATTAGGI-SALMINA
Servizi migliori, maggiore progettualità, gestione più razionale delle risorse, finanze più solide, decisioni più rapide. Sono solo alcuni dei numerosi benefici legati all’aggregazione di Tegna, Verscio e Cavigliano. Benefici che sono elencati nel Rapporto alla cittadinanza redatto dal Cantone, che dovrebbe giungere nelle case degli abitanti delle Terre di Pedemonte proprio in questi giorni, insieme ai preavvisi dei Municipi di Verscio e Cavigliano (quello di Tegna non è ancora pronto).
Ieri alcuni membri della Commissione di studio (Marco Mariotta, Bruno Caverzasio, Antonio Monaco, Mariagrazia Peri e Marco Mina) hanno incontrato la stampa per presentare la pubblicazione, ricordare gli appuntamenti in vista della votazione consultiva del 25 settembre (vedi box) e ribadire l’importanza del progetto. Un progetto che – si spera – vada finalmente in porto. «I cittadini – ha infatti commentato Mariagrazia Peri – devono capire che questa volta decidiamo ancora noi, la prossima no. Se non ci aggreghiamo, diventando più forti agli occhi del Cantone, in futuro ci obbligheranno ad unirci a Locarno». Insomma, il messaggio è abbastanza chiaro: «Non sprechiamo quest’ultima chance».
I cittadini delle Tre Terre, lo ricordiamo, erano già stati chiamati ad esprimersi sulla fusione nel 2002. L’esito, allora, era stato positivo a Verscio e Cavigliano, ma negativo a Tegna. Per questo motivo il progetto era stato abbandonato. A nove anni di distanza, Tegna resta la gatta da pelare. Il Municipio ha infatti preavvisato negativamente la proposta elaborata e il sindaco Omar Balli – come spiegato ieri – ha addirittura lasciato la Commissione di studio, ritenendola di sostegno all’aggregazione e non solo di accompagnamento. L’obiettivo è quello di creare un nuovo Comune (che si chiamerà Tre Terre e conterà circa 2.600 abitanti), che risponda in modo più efficiente ed efficace alle necessità della popolazione. «Oggi – ha spiegato Mariotta – in una realtà piccola come la nostra abbiamo 15 municipali e 67 consiglieri comunali. Decisamente troppi. Con la fusione si passerebbe a cinque municipali e 25 consiglieri». «E quel che è importante – ha aggiunto Caverzasio – è che si avrà una reale separazione dei poteri: il municipale farà il municipale, il funzionario farà il funzionario. Attualmente, purtroppo, non è così ». Insomma, si avrà un’organizzazione migliore, a tutto vantaggio della popolazione. Punto fondamentale, come ricordato, la progettualità. Tre i progetti prioritari per il nuovo Comune: la scuola elementare a Tegna, la trasformazione del palazzo comunale di Verscio in un centro amministrativo e culturale, e la formazione di un centro sportivo a Verscio.
«Qualcuno sostiene – ha spiegato Monaco – che non serve la fusione, ma che basterebbe aumentare la collaborazione tra Comuni. Non è così: lo dimostrano i problemi legati alla ciclopista e al Consorzio intercomunale acqua potabile».