Pareri contrastanti dopo la decisione del Gran Consiglio
■ Alla fine, ha vinto l’ultimo arrivato. Il Gran Consiglio ha infatti stabilito ( vedi a pagina 9 ) che il Comune destinato a rimpiazzare Tegna, Verscio e Cavigliano – la cui nascita è stata sostenuta con voce unanime dal plenum – si chiamerà Terre di Pedemonte. Ciò, nonostante la popolazione avesse votato – nel settembre dello scorso anno – sul progetto denominato Tre Terre. È quindi rimasto lettera morta l’emendamento del granconsigliere verscese Francesco «Cick» Cavalli (PS) – proponente il ritorno al nome a suo tempo concordato dalla Commissione di aggregazione –, che pure sottolineava la posta in gioco. «Questa aggregazione ha vissuto un iter molto difficile e la situazione è tuttora delicata », ha affermato Cavalli: «non possiamo escludere che un cambiamento del nome possa provocare ulteriori ritardi nell'entrata in funzione del nuovo Comune, prevista nell'aprile del 2013 con le prime elezioni politiche ». Subito dopo la votazione parlamentare, abbiamo così voluto interpellare i tre sindaci.
Tegna: «La soluzione migliore»
«Sono felice per il voto unanime e anche per la denominazione prescelta, che permetterà al nuovo Comune una migliore identificazione storica e geografica », ha commentato il sindaco di Tegna Omar Balli: «Sarebbe stato un vero peccato sacrificare il retaggio storico legato al nome delle Terre di Pedemonte a fronte del timore di un possibile ricorso, il cui esito sarebbe stato con ogni probabilità negativo». Doppia soddisfazione, quindi, che per Tegna diventa tripla poiché «proprio ieri il Municipio ha licenziato vari messaggi, tra i quali le richieste di credito per la costruzione della scuola elementare e la riorganizzazione dell’amministrazione, così da fare spazio ai servizi del nuovo Comune».
Verscio: «Decisione anomala»
Grande soddisfazione per l’esito del voto sull’aggregazione è stata espressa anche dal sindaco di Verscio Bruno Caverzasio, che tuttavia – sulla questione del nome – ha condiviso qualche nota dal sapore più amarognolo: «Come ha ribadito anche il consigliere di Stato Norman Gobbi, è senz’altro anomalo che il Gran Consiglio abbia voluto cambiare, senza tra l’altro fornire motivazioni particolarmente clamorose». Ciò detto, «non è comunque il caso di sollevare polemiche su questo punto».
Cavigliano: «Lotta alla pari»
Secondo Fabrizio Garbani-Nerini, infine, «entrambe le opzioni erano legittime: più moderno e accattivante Tre Terre, più legato alla storia Terre di Pedemonte». «Da parte nostra non abbiamo mai caldeggiato il cambiamento », ha proseguito il sindaco di Cavigliano, concludendo ad ogni modo che «non si tratta di un grandissimo problema: la notizia importante di oggi è il voto positivo sulla sostanza della questione, l’unione dei nostri tre Comuni».O.B.